I rischi della quarantena sulla salute mentale degli adolescenti
La socialità non è solo un passatempo, ma è cruciale per lo sviluppo cerebrale e della personalità. Interromperla anche solo per un paio di mesi può avere ripercussioni a lungo termine sulla salute mentale dei ragazzi. La riapertura delle scuole deve essere prioritaria. L’appello su Lancet
Che effetto ha un lockdown di due mesi sulla salute mentale degli adolescenti? Forse la questione non si è guadagnata l’attenzione che merita: in molti pensano che un teenager possa trovare nel suo smartphone tutto quello di cui ha bisogno durante la quarantena. Ma sbaglia. L’interruzione della socialità in un periodo cruciale per la formazione della personalità e per la gestione dei rapporti interpersonali può avere avuto un impatto superiore a quel che si pensa. Ed è doveroso valutarlo. Almeno così la pensano gli autori di un articolo appena pubblicato su The Lancet Child and Adolescent Health che hanno trovato in letteratura molte prove degli effetti negativi a lungo termine dell’isolamento sociale in età adolescenziale.
Le uscite di gruppo sostituite dagli incontri virtuali su zoom, gli amici del cuore tanto bravi a dare conforto raggiunti via WhatsApp, i festeggiamenti per i 18 anni da remoto, i primi amori vissuti in chat. Agli occhi degli adulti può sembrare che non sia un dramma. Ma gli autori dell’articolo sottolineano che i rapporti umani in quella fase tanto delicata della vita non sono solo un passatempo, ma sono fondamentali per il corretto sviluppo cerebrale, per la salute mentale e per una sana percezione di se stessi.
La sospensione, anche solo temporanea, delle relazioni con i coetanei può avere ripercussioni psicologiche non trascurabili.
Non è un caso che il 75 per cento degli adulti che soffre di qualche disturbo mentale riferisce di avere avuto i primi sintomi quando aveva meno di 24 anni di età.
L’isolamento forzato sperimentato in piena pandemia da Covid-19 potrebbe aver lasciato un segno profondo nei ragazzi e nelle ragazze per varie ragioni, tra cui anche la mancata possibilità di condividere con i propri amici alcuni simbolici riti di passaggio, come il compimento dei 18 anni, il viaggio alla fine del liceo, la festa per il diploma di maturità.
«A causa della pandemia Covid-19, molti giovani in tutto il mondo in questo momento hanno sostanzialmente meno opportunità di interagire faccia a faccia con i coetanei della loro rete sociale in un momento della vita in cui questo aspetto è cruciale per il loro sviluppo. Anche se le misure di allontanamento fisico sono temporanee, diversi mesi rappresentano una larga parte della vita di un giovane. Invitiamo i politici a considerare urgentemente il benessere dei giovani in questo momento», ha dichiarato Sarah-Jayne Blakemoredel Department of Psychology dell’Università di Cambridge che ha guidato lo studio.
Gli autori dell’articolo hanno passato in rassegna una serie di studi sull’isolamento sociale degli adolescenti, sia negli animali che negli esseri umani. Dalle ricerche condotte sugli animali, per esempio, è emerso che anche brevi periodi di isolamento sociale durante l’adolescenza possano essere associati a effetti a lungo termine sullo sviluppo cerebrale con compromissione dell’equilibrio chimico e strutturale.
Gli studi sugli esseri umani dimostrano che l’isolamento può favorire lo stress, la depressione, l’aggressività e l’autolesionismo.
Si potrebbe obiettare però che gli adolescenti non sono mai realmente isolati grazie alle tante tecnologie a loro disposizione. Ma i social media sono davvero d’auto?
La questione deve essere ancora approfondita, ma in linea di massima gli esperti sostengono che tutto dipende dall’uso che ne viene fatto. Un utilizzo attivo dei social, con scambio diretto di messaggi, ha un effetto positivo sull’umore e sulla condizione psicologica dei ragazzi. Diversamente, la consultazione passiva favorisce il malessere. In ogni caso la socialità di cui ha bisogno un adolescente non può essere filtrata da uno schermo.
«Dato l'uso diffuso delle misure di distanziamento fisico in tutto il mondo, è necessario comprendere urgentemente gli effetti a breve e lungo termine della riduzione dell'interazione sociale e del maggiore uso delle tecnologie digitali sullo sviluppo dell'adolescente e sulla sua salute mentale», ha dichiarato Livia Tomova del Massachusetts Institute of Technology, tra i firmatari dell’articolo.
In conclusione, gli autori invitano i politici a considerare come prioritarie alcune misure di allentamento del distanziamento fisico tra ragazzi, in primis la riapertura delle scuole nel rispetto delle norme per la sicurezza.