Dalle aziende francesi in Italia, quattro proposte per il Governo

L'incontro

Dalle aziende francesi in Italia, quattro proposte per il Governo

di redazione

È un incontro che «dimostra la dinamica comune molto forte avviata dalle aziende francesi e italiane e la loro volontà di far crescere le relazioni economiche tra Italia e Francia nello spirito del Trattato del Quirinale” e “permettono alle nostre aziende di partecipare attivamente alla costruzione di un Europa della salute più forte e sovrana». Così l’ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset ha introdotto l’incontro tenutosi nella sede dell’Ambasciata di Francia in Italia tra rappresentanti del Governo e del Club Santé Italie, l’associazione senza scopo di lucro che riunisce le aziende francesi del settore della salute e della sanità presenti in Italia.

«Lo spirito con cui apriamo un confronto con i nuovi interlocutori istituzionali è volutamente concreto e costruttivo perché pone al centro temi che sentiamo cruciali per promuovere lo sviluppo e l’innovazione nel settore della salute in Italia e in Europa», ha affermato Marcello Cattani, presidente di Club Santé Italie, presidente e amministratore delegato di Sanofi per Italia e Malta.

Quattro le proposte delle aziende francesi: stimolare un contesto sostenibile per gli investimenti in Italia; promuovere partenariati pubblico-privati per favorire uno scenario competitivo e attrarre investimenti; potenziare la medicina territoriale e le cure domiciliari e potenziare la sanità digitale per rispondere ai bisogni dei cittadini.

«Il settore delle Life Sciences in Italia è un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale», ha detto il viceministro Imprese e Made in Italy Valentino Valentini. «Il Governo sta investendo fortemente nel settore sia in termini economici, grazie anche al rinnovamento del sistema degli incentivi, sia in termini organizzativi, grazie alla creazione di strutture dedicate a favorire gli investimenti sul nostro territorio».

«Oltre a invertire il trend dei sotto-finanziamenti alla sanità pubblica,  cosa che il nuovo esecutivo ha già avviato allocando 7 miliardi di euro sul fondo sanitario nazionale per il prossimo triennio, è cruciale rivedere i modelli organizzativi e gestionali dell’assistenza sanitaria a tutti livelli, favorendo soprattutto una migliore programmazione. La chiave è considerare la spesa in sanità non come un onere bensì come fondamentale investimento in salute», ha aggiunto  il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato.

«Con la trasformazione digitale abbiamo oggi l’opportunità di aumentare le nostre capacità di prevenzione e reazione, ottimizzare i costi, ma soprattutto garantire ai cittadini un equo accesso ai servizi sanitari», ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione tecnologica e transizione digitale Alessio Butti, il ruolo della digitalizzazione. «Per la sanità digitale abbiamo stanziato oltre 2 miliardi di euro dal Pnrr. Sarà ora nostro compito procedere in modo deciso, coinvolgendo tutti gli operatori pubblici e privati, assicurando la sicurezza dei dati e favorendo gli incentivi a sostegno dell’innovazione nel campo della sanità», ha concluso.