Fimmg: nel Milleproroghe segnali positivi, ma insufficienti se non si investe sui giovani

Formazione

Fimmg: nel Milleproroghe segnali positivi, ma insufficienti se non si investe sui giovani

di redazione

La Fimmg, il principale sindacato dei medici di famiglia, valuta positivamente alcuni emendamenti al decreto Milleproroghe che confermano la possibilità di esercitare attività di medicina generale anche durante il corso di formazione. Ma, avverte Erika Schembri, segretaria nazionale di Fimmg Formazione, «non saranno altro che fugaci rattoppi in un sistema pieno di buchi se, nel frattempo, non si attueranno serie politiche di investimento sui giovani in primo luogo attraverso la riforma del corso di formazione specifica e la formazione lavoro, che chiediamo da anni e di cui la politica finge di discutere senza un vero progetto che non vada oltre a deroghe emergenziali».

Già dall'università, sostiene Schembri, gli studenti «devono vivere il territorio e non solo l'ospedale» ed «essere incentivati ad accedere a un corso di formazione specifica in medicina generale professionalizzante e aggiornato, e non fermo a una legge del 1999 che prevedeva la declinazione di un core curriculum universale che attendiamo da 24 anni». Inoltre, aggiunge, devono essere messi nelle condizioni di poter fare una formazione lavoro «senza che Regioni e Aziende sanitarie continuino a mal interpretare e a non applicare la legge vigente, senza riconoscimento dell'attività professionalizzante, senza tutor che possa guidarli e senza incentivi per associarsi e per assumere personale di studio». E poi «devono veder superata la vergogna di una borsa di 966 euro lordi. Devono essere incentivati a restare sul territorio e a non scappare nel privato o all'estero, dove non saranno sommersi da burocrazia inutile, da diffamazioni giornalistiche perché “non lavorano abbastanza”, da duemila pazienti che richiedono un'assistenza che un medico da solo non può garantire».

Tre anni fa, quando scoppiò la pandemia, ricorda Schembri, più di 10 mila giovani medici «non hanno esitato a scendere in campo per il territorio. Oggi più di 6 mila medici in formazione specifica in medicina generale hanno un incarico convenzionale come medici di famiglia, medici di Continuità assistenziale, medici del 118, medicina penitenziaria e medici dei servizi territoriali. Eppure, la politica continua a ignorarli. Siamo al lumicino – conclude la responsabile della Fimmg Formazione - accettiamo tutte le toppe possibili, ma non accetteremo che la politica continui a ignorare i giovani».