La Società di tossicologia: «Necessarie nuove risorse strutturali e umane»

L'appello

La Società di tossicologia: «Necessarie nuove risorse strutturali e umane»

di redazione

Sono oltre 100 mila ogni anno i ricoveri negli ospedali italiani per intossicazioni acute e croniche, mentre gli accessi in Pronto soccorso non seguiti da ricovero superano i 450 mila nei dodici mesi.

«La frequenza della patologia da causa tossica di chi accede al sistema dell’urgenza è del 5-6%» precisa Guido Mannaioni, professore di Farmacologia all'Università di Firenze e consigliere della Società italiana di tossicologia (Sitox), in occasione del Congresso nazionale (dal 20 al 22 febbraio a Bologna). Si tratta di cifre «di tutto rilievo» continua Mannaioni, che è anche direttore della Struttura di Tossicologia medica e Centro antiveleni del Careggi. Cifre che però «non vengono prese in seria considerazione» dal Servizio sanitario, «vista la carenza sistematica di medici specialisti in tossicologia». Il paziente «richiede cure specialistiche che nella maggioranza dei casi non ha possibilità di ricevere» sostiene l'esperto, anche se il tossicologo clinico nei servizi d’urgenza sarebbe invece «più che importante e le sue prestazioni dovrebbero essere accessibili, se non in tutti gli ospedali, almeno presso i Dea di I e di II livello».

Per superare la situazione di crisi sarebbe necessario intervenire su più fronti: «Anzitutto introdurre Centri antiveleni che operino a livello sovraregionale-nazionale, con bacini di utenza di circa 6-8 milioni di abitanti. Poi costituire reparti specialistici in tossicologia clinica con posti letto da associare ai Cav».

Per arrivare più rapidamente a compensare l’attuale situazione di grave carenza di Cav, si potrebbe ipotizzare, secondo Mannaioni, una prima fase durante la quale “sperimentare” un modello di rete nazionale utilizzando uno o più servizi già in grado di assicurare tutte le funzioni richieste dall’Accordo Stato-Regioni del 2008 per favorire e supportare i nuovi servizi fino alla loro autonomia. Inoltre, «è giunto il momento di valorizzare ed implementare l’attività dei Cav all’interno dei Livelli essenziali di prestazione».

Per quanto riguarda la formazione, infine, secondo Mannaioni il ministero della Salute dovrebbe «farsi portavoce della necessità di formazione in tossicologia clinica e delle dipendenze nel percorso di studi della laurea in Medicina e chirurgia con lo scopo di attrarre giovani colleghi».