Dalle associazioni un manifesto per l’eliminazione del cancro della cercive uterina
Sconfiggere il cancro della cervice uterina. L’Italia potrebbe riuscirci per prima tra i Paesi europei grazie ad adeguati interventi su screening, vaccinazione e trattamento. È il traguardo prefissato dalle associazioni che oggi hanno rilanciato il Manifesto per l’eliminazione dei tumori HPV-correlati, un appello rivolto alle istituzioni affinché siano conseguiti al più presto gli obiettivi già definiti a livello internazionale ed europeo.
La Fondazione Umberto Veronesi, la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, Fondazione IncontraDonna, CittadinanzAttiva, ThinkYoung, Consiglio Nazionale dei Giovani, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e ACTO – Alleanza Contro il Tumore Ovarico hanno scelto di aggiornare il Manifesto realizzato il 4 marzo 2021 e presentarlo al governo proprio oggi, 17 novembre, Giornata mondiale per l’eliminazione del cancro della cervice uterina.
L’OMS stima che ogni anno, in Europa, a oltre 66mila donne viene diagnosticato il cancro cervicale. Nella sola Italia, quasi 5mila casi di tumore ogni anno sono attribuiti a infezioni croniche di ceppi oncogeni dell’HPV, mentre il tasso di sopravvivenza a 5 anni per il tumore cervicale rimane stabile intorno al 68per cento, valore troppo basso se si considera che si tratta di patologie facilmente prevenibili.
A livello europeo, la Commissione Europea ha predisposto un piano di intervento dedicato al nostro continente proprio per l’eliminazione dei tumori correlati al Papillomavirus. Lo Europe’s Beating Cancer Plan, infatti, intende supportare gli stati membri dell’UE nelle strategie vaccinali di ragazze e ragazzi, al fine di arrivare a una copertura del 90 per cento e consentire al 90 per cento della popolazione target l’accesso agli screening oncologici.
«Due anni dopo la call to action dell’OMS e a seguito dell’impatto che la pandemia di Covid-19 ha avuto sulle attività di prevenzione oncologica è ora imprescindibile fare dell’Italia il primo Paese europeo a sconfiggere i tumori HPV correlati, prevedendo azioni e tempi definiti in linea con la strategia internazionale», dicono i sottoscrittori del Manifesto.
In Italia gli screening e le vaccinazioni non sono riuscite a tornare ai livelli pre-pandemia.
I dati del Ministero della Salute, aggiornati al 31 dicembre 2021, indicano che le undicenni vaccinate con ciclo completo erano il 32,22 per cento, contro il 41,6% del 2019, mentre i dati peggiorano ulteriormente se si considera la popolazione maschile, dove solo il 26,75 per cento degli undicenni è stato immunizzato nel 2021, a fronte del 32,25% del 2019. La copertura per ciclo completo nella coorte delle quindicenni – utilizzata dall’OMS come riferimento nelle sue statistiche – si attesta invece intorno al 70,55 per cento.
Alla luce di questi dati, le associazioni si rivolgono direttamente all’esecutivo: «Come già sta avvenendo in altri Paesi, occorre un intervento del governo italiano affinché si possa proseguire con forza e sollecitudine verso gli obiettivi nazionali e internazionali questa è una battaglia di salute pubblica per un traguardo oggi raggiungibile: eliminare i tumori causati da papillomavirus», sostengono i firmatari del Manifesto.