Lavoro agile, risorsa fondamentale per le persone con tumore
Diritto al lavoro agile per pazienti in terapia e caregiver per un periodo di due anni a partire dalla diagnosi; acquisizione di nuove competenze e formazione; accordo individuale tra azienda e lavoratore sulle modalità del lavoro agile; possibilità di trasferimento nella sede di lavoro più vicina al luogo di cura o al proprio domicilio.
Sono queste le richieste dei lavoratori che convivono con un tumore raccolte dal Gruppo di associazioni di pazienti “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”.
«L’attenzione ai lavoratori più fragili ammalati di cancro e soggetti a lunghi periodi di cure chirurgiche e mediche, oltre che riabilitative, è una priorità assoluta del nostro Gruppo» sottolinea Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus e coordinatrice del Gruppo.
«La tutela sul posto di lavoro e la possibilità di conservarlo secondo modalità che permettano di coniugare le esigenze produttive e le esigenze delle cure è un tema che ci sta molto a cuore- aggiunge Mancuso - e che in ottica post-Covid non può essere ignorato. La consultazione online promossa dal Gruppo ha confermato che i lavoratori più fragili considerano il lavoro agile un’importante opportunità e ha evidenziato i possibili interventi che potrebbero favorire un nuovo modo di lavorare, adeguato e formato. I lavoratori che convivono con un tumore segnalano come il lavoro agile presenti dei vantaggi dal punto di vista produttivo, clinico, psicologico e della vita privata: per una persona che si trova ad affrontare un tumore è fondamentale continuare a sentirsi socialmente utile e poter mantenere per quanto possibile le proprie attività e il proprio ruolo. Adesso ci prepariamo all’incontro e al confronto con le Istituzioni per richiedere un’integrazione della disciplina che regola il lavoro agile».
Di recente sono stati presentati in Parlamento cinque progetti di legge accomunati dall'obiettivo di rafforzare i diritti che tutelano il posto di lavoro, con particolare riferimento al lavoro agile e al diritto alla disconnessione.
Tuttavia, secondo Stefano Bellomo, professore di Diritto del lavoro alla Sapienza Università di Roma, quello che si riscontra nella maggior parte dei progetti di legge è «una percezione non del tutto chiara del potenziale raccordo tra questo istituto legislativo e la situazione molto particolare e meritevole di attenzione specifica da parte del legislatore, tanto dei lavoratori malati di tumore quanto dei cosiddetti caregiver, che del malato si prendono cura». Per questo, raccogliendo le segnalazioni e le sollecitazioni dei pazienti e dalle loro Associazioni, «è stato elaborato uno schema di intervento legislativo che dedichi una particolare considerazione a questi lavoratori». I punti salienti sono il diritto al lavoro agile per il lavoratore malato di tumore e il suo caregiver per un periodo di circa due anni a partire dalla diagnosi; la necessità di un accordo individuale tra datore di lavoro e lavoratore con tumore; il diritto al trasferimento del lavoratore fragile nella sede più vicina al luogo di cura o di domicilio estensibile anche al caregiver; l’obbligo da parte del datore di lavoro di formare e aggiornare i lavoratori fragili, garantendo loro la salvaguardia del patrimonio professionale «in piena parità e opportunità economica e di carriera rispetto a chi lavora in sede».