Malattia renale cronica: diagnosi più precoci con la scheda nefrologica
Anticipare la diagnosi significa anticipare il trattamento e aumentare le probabilità di successo della terapia. Per la malattia renale cronica è possibile raggiungere questo traguardo grazie alla scheda nefrologica, uno strumento sviluppato e validato da un board multidisciplinare di nefrologi, internisti e medici di medicina generale.
Il 75 per cento dei medici di famiglia italiani che l’hanno utilizzata è riuscito a riscontrare, in tempi brevi, casi in cui la patologia era conclamata. Il 71 per cento invece è stato in grado di individuare tempestivamente alcuni sintomi che poi hanno permesso di prescrivere una visita con lo specialista. Di questi malati il 50 per cento ha dovuto attendere 2-3 mesi prima di accedere ad un controllo con il nefrologo. Complessivamente per oltre il 90 per cento dei medici di medicina generale la scheda può agevolare il lavoro clinico. Sono questi i principali dati di un’indagine che ha coinvolto un gruppo selezionato di medici di medicina famiglia (24) per un totale di oltre 30mila assistiti. I clinici sono stati intervistati circa l’impiego, dopo sei mesi, della nuova scheda nefrologica. L’iniziativa fa parte del progetto KAN – Kidney Anemia Network, ideato e gestito da ISHEO, realizzato con il contributo non condizionante di Astellas Pharma e che ha visto la collaborazione scientifica di FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti).
«La malattia renale cronica colpisce oltre 4 milioni di persone e si stima che, di queste, circa il 20 per cento sviluppi come complicanza l’anemia con forti ripercussioni sulla vita quotidiana. La nuova Scheda può cogliere precocemente alcuni segnali e velocizzare il rinvio al medico specialista», sostiene Dario Manfellotto, presidente della Fondazione FADOI.