Melanoma. L’immunoterapia efficace anche per colpire le metastasi cerebrali

Lo studio

Melanoma. L’immunoterapia efficace anche per colpire le metastasi cerebrali

di redazione

La combinazione di due farmaci immunoterapici - ipilimumab più nivolumab - è in grado di migliorare significativamente la sopravvivenza a lungo termine rispetto agli standard di terapia attuali dei pazienti con metastasi cerebrali da melanoma. 

È il risuolato di uno studio di fase III condotto da ricercatori del Centro di Immuno-Oncologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese (AOUS) in collaborazione con altre 8 istituzioni italiane e pubblicato sulla rivista Clinical Cancer Research

La ricerca è stata supportata dalla Fondazione NIBIT.

«L'obiettivo del trial era quello di comparare tre differenti strategie: quella standard -attraverso la somministrazione del chemioterapico fotemustina-, la combinazione di fotemustina e ipilimumab e la combinazione di ipilimumab e nivolumab», illustra la coordinatrice della ricerca Anna Maria Di Giacomo, oncologa all’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e professore associato nell’ateneo senese.

Dalle analisi, effettuate su 96 pazienti divisi in tre gruppi a partire da gennaio 2013 a settembre 2018, è emerso che la combinazione ipilimumab e nivolumab è stata in grado di migliorare significativamente diversi parametri tra cui la sopravvivenza a lungo termine, rispetto alle altre due strategie di cura testate. In particolare, 5 anni dall'inizio del trattamento era in vita il 41% dei pazienti trattati con combinazione dei due immunoterapici, l’11% di quelli che avevano ricevuto fotemustina e il 10% di quelli che avevano ottenuto fotemustina e ipilimumab. 

A oggi si calcola che circa il 30-40% delle persone con melanoma metastatico sviluppi metastasi a livello del sistema nervoso centrale. 

«Purtroppo questa caratteristica è associata ad una ridotta aspettativa di vita e negli anni l'immunoterapia, per il suo meccanismo d'azione, non è mai stata considerata una valida strategia per arrivare a colpire il sistema nervoso», dice Michele Maio, a capo del Centro di Immuno-Oncologia  dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e professore ordinario all’università senese. 

Recenti studi sul microambiente tumorale stanno però cambiando quel paradigma che considerava l'approccio immunoterapico poco utile nel trattamento delle metastasi cerebrali. Partendo da questa considerazione negli ultimi anni sono stati sviluppati trial clinici volti a testare l'utilizzo dell'immunoterapia anche nei pazienti con melanoma e metastasi cerebrali silenti. Lo studio supportato dalla Fondazione NIBIT e coordinato da Siena ora dimostra l'efficacia della combinazione di ipilimumab e nivolumab nei pazienti con metastasi cerebrali asintomatiche o non pre-trattate. 

«Ora, in base ai risultati del trial, auspichiamo che l'indicazione a sottoporre questi pazienti alla combinazione venga recepita dalle autorità regolatorie. Questo approccio ha infatti dimostrato di poter cambiare la pratica clinica corrente e la vita dei malati», conclude Di Giacomo.