No, non c’è nessun legame tra epidurale e autismo
L’epidurale è sicura. Non c’è alcuna prova di una associazione tra l’anestesia e un aumento del rischio di autismo nei bambini. Le supposizioni avanzate in uno studio precedente non hanno retto a un’indagine più accurata che ha pesato e soppesato un lungo elenco di altri fattori di rischio
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Fare l’epidurale durante il parto non aumenta il rischio di autismo nei bambini. L’ampio e rigoroso studio appena pubblicato su JAMA Pediatrics sembra rispondere direttamente alle supposizioni avanzate da una precedente ricerca californiana secondo la quale l’anestesia durante il travaglio era associata a un aumento del rischio del 37 per cento per il neonato di ricevere una diagnosi di autismo qualche anno più tardi.
Lo studio californiano era stato oggetto di critiche da parte della comunità scientifica per aver trascurato molti altri fattori che avrebbero potuto influenzare al risultato. Nella nuova ricerca gli scienziati si sono preoccupati di non ripetere lo stesso errore. Lo studio si basa sui dati di 123mila bambini nati tra il 2005 e il 2016 a Manitoba in Canada. Tutti i partecipanti, seguiti per nove anni, erano nati con parto naturale. Il 38,2 per cento dei parti era avvenuto con anestesia epidurale, il resto senza.
Tra i bambini esposti all’epidurale, il 2,1 per cento ha ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico in confronto all’1,7 per cento dei bambini nati senza il ricorso all’anestesia. La differenza non è particolarmente significativa e tra l’altro scompare nel momento in cui vengono presi in considerazione altri elementi associati al rischio di autismo, come i fattori socioeconomici, le condizioni di salute della madre precedenti alla gravidanza, l’andamento clinico della gravidanza, il fumo o il consumo di alcol o di sostanze stupefacenti da parte della madre, una diagnosi di malattia mentale, disturbi psichici durante la gravidanza, l’uso di psicofarmaci, le complicanze durante il parto e le caratteristiche del parto, (la durata del travaglio, la grandezza del feto, l’uso di farmaci per indurre il parto ecc..).
Gli scienziati sono riusciti a valutare l’impatto dell’epidurale nel rischio di autismo anche seguendo l’andamento del neuro-sviluppo di due fratelli, uno nato con anestesia e l’altro no. Grazie a questo confronto sono potuti emergere in maniera più evidente i fattori genetici o famigliari che influenzano il rischio di autismo.
Dopo aver scrupolosamente soppesato l’impatto di tutti i fattori di rischio nell’insorgenza dell’autismo, gli scienziati non sono riusciti a individuare alcuna differenza statisticamente significativa tra i bambini nati da una madre che aveva partorito con l’epidurale e quelli nati da un parto senza anestesia.
La conclusione degli autori del nuovo studio è molto rassicurante: «Non abbiamo trovato prove di alcuna associazione consistente tra l’uso dell’epidurale e un aumento del rischio di disturbo dello spettro autistico. Il nostro studio ha risultati più affidabili perché abbiamo tenuto conto dei limiti del primo studio. L'epidurale rimane uno strumento ben consolidato ed efficace per fornire sollievo dal dolore durante il travaglio, con numerosi vantaggi ad esso associati», afferma Alexander Butwick, professore di anestesiologia presso la Stanford University e autore principale dello studio.