Tumore del polmone: aggiunta di nivolumab alla chemioterapia migliora la sopravvivenza libera da malattia

Lo studio

Tumore del polmone: aggiunta di nivolumab alla chemioterapia migliora la sopravvivenza libera da malattia

di redazione

Il farmaco immunoterapico nivolumab in combinazione con la chemioterapia migliora significativamente la sopravvivenza libera da malattia nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule resecabile rispetto alla sola chemioterapia, quando somministrato prima della chirurgia. È quanto emerge dai risultati dello studio di Fase 3 CheckMate-816 annunciati dall’azienda Bristol Meyers Squibb. Il profilo di sicurezza di nivolumab più chemioterapia è coerente con gli studi riportati in precedenza nel tumore del polmone non a piccole cellule.

«Anche se lo scopo della chirurgia è curativo nel tumore del polmone non a piccole cellule resecabile, una percentuale tra il 30 per cento e il 55 per cento dei pazienti sviluppa recidiva dopo la chirurgia e in definitiva ci si deve arrendere alla malattia, confermando una forte necessità di opzioni aggiuntive che possano interrompere questo ciclo. I dati positivi di sopravvivenza libera da malattia osservati con nivolumab neoadiuvante più chemioterapia sono rivoluzionari e possono avere implicazioni importanti nel trattamento del tumore del polmone non a piccole cellule resecabile», afferma Nicolas Girard, professore di medicina respiratoria alla Paris Saclay University e responsabile del Thorax Institute Curie Montsouris di Parigi.

CheckMate-816 è il primo studio di Fase 3 basato su un’associazione immunoterapica a dimostrare il miglioramento della sopravvivenza libera da malattia e risposta patologica completa nel setting neoadiuvante del tumore del polmone non a piccole cellule. 

I risultati positivi consolidano il miglioramento di efficacia osservato nei trattamenti a base di nivolumab in quattro studi clinici di Fase 3 nei tumori in stadio precoce tra cui il cancro del polmone, della vescica, dell’esofago/giunzione gastroesofagea e il melanoma. 

L’azienda completerà la valutazione dei dati disponibili dello studio CheckMate -816 con l’obiettivo di condividere i risultati in un prossimo convegno medico, così come con le autorità sanitarie.