Tumore alla prostata, l’attività fisica aiuta a mettere da parte la paura per chi è in sorveglianza attiva
Per i tumori a basso rischio la sorveglianza attiva è sempre più consigliata. Ma molti uomini vi rinunciano per colpa dell’ansia e decidono di passare a interventi più invasivi. Allenarsi con un training a intervalli a elevata intensità può aiutare a ridurre la paura e a migliorare l’autostima
Ma per chi ha avuto una diagnosi di tumore alla prostata a basso rischio e ha scelto il percorso della sorveglianza attiva, l'attività fisica promette qualcosa di inatteso: riduce l’ansia legata alla paura che il tumore possa progredire. Lo suggerisce uno studio appena pubblicato sul Journal of Urology che si è concentrato in particolare su un tipo di allenamento definito “high intensity interval training” (Hiit), che prevede esercizi brevi di elevata intensità, alternati a momenti di recupero.
La sorveglianza attiva è una strategia di intervento (o meglio di “non intervento”) che consiste in una serie di controlli periodici piuttosto che ricorrere alla chirurgia o a terapie invasive. È indicata nei tumori a crescita lenta che hanno una bassa probabilità di diventare aggressivi. Gli uomini che decidono di adottare questo approccio nelle gestione del tumore eseguono regolarmente il test del Psa, l’ecografia e la biopsia con l’obiettivo di monitorare attentamente la crescita della massa tumorale evitando così di sperimentare gli effetti avversi di trattamenti non necessari. Il prezzo più alto da pagare è l’ansia. Comprensibilmente una percentuale alta di uomini teme che la malattia possa sfuggire di controllo e alla fine decide di cambiare approccio optando per l’intervento chirurgico o la radioterapia. Come evitarlo? Tenendo sotto controllo l’ansia con l’attività fisica.
Un gruppo di ricercatori canadesi ha condotto una analisi secondaria dello studio ERASE (Exercise During Active Surveillance for Prostate Cancer) i cui risultati erano stati pubblicati lo scorso agosto. Lo studio era stato ideato con lo scopo principale di valutare l’efficacia dell’allenamento Hiit sulla salute cardiovascolare e sui livelli di Psa. Gli uomini che seguivano il training a intervalli a elevata intensità miglioravano effettivamente i parametri cardiovascolari e i valori del Psa.
Ora gli scienziati hanno voluto cambiare prospettiva domandandosi se lo stesso programma di allenamento potesse servire a ridurre l’ansia nei pazienti sottoposti a sorveglianza attiva.
Per questa seconda analisi sono stati selezionati 50 uomini, 25 sono stati assegnati a un programma di allenamento Hiit e 25 hanno ricevuto la terapia standard.
Il programma di allenamento a elevata intensità ha portato a una piccola ma significativa riduzione dell'ansia correlata a un miglioramento di circa 3 punti su una scala di 54 punti. Il timore per la progressione del cancro ha mostrato una riduzione di 2 punti su una scala di 12 punti.
Gli uomini che hanno partecipato al training hanno sperimentato un miglioramento dei sintomi ormonali come mancanza di energia, sensazione di depressione o cambiamento del peso corporeo. Il programma HIIT è stato anche associato alla riduzione dello stress e della fatica e a un aumento significativo dell'autostima.
«La sorveglianza attiva è diventata un'opzione sempre più popolare per gli uomini con cancro alla prostata in fase iniziale. Tuttavia, studi recenti hanno dimostrato che molti pazienti passano al trattamento definitivo entro pochi anni, a volte senza evidenza di progressione del cancro. I nostri risultati potrebbero essere particolarmente rilevanti per un sottogruppo di pazienti i sorveglianza attiva che che opta per un trattamento radicale per gestire la malattia», scrivono i ricercatori.