Tumore del testicolo: 9 pazienti su 10 sconfiggono la malattia. Paternità garantita dopo le terapie nel 70% dei casi
Oltre 63mila uomini in Italia vivono con un tumore germinale del testicolo. Ben il 93 per cento dei pazienti è senza malattia a cinque anni dalla diagnosi e la paternità, dopo la somministrazione delle terapie, è raggiunta in oltre il 70 per cento dei casi.
È quanto emerge dal V Convegno Nazionale dell’Italian Germ cell cancer Group (IGG) dal titolo “The evolving scenario of the male germ cell tumors” che si è tenuto a Milano oggi 16 settembre.
«È una neoplasia in cui i risultati in termini di guarigioni sono eccellenti Tuttavia la diagnosi del tumore presenta delle conseguenze non trascurabili sulla vita del paziente. Il testicolo è un organo fortemente associato alla mascolinità, alla sfera sessuale e ovviamente anche alla fertilità. La patologia colpisce soprattutto uomini con meno di 40 anni e un paziente guarito ha il diritto di tornare ad una vita normale.
Oggi la fertilità si può preservare anche per chi ha subito l’asportazione dell’organo e poi ha ricevuto chemio o radioterapia. Bisogna però inserire il malato in un adeguato percorso di assistenza e stabilire che esami svolgere, con quali tempistiche, se prevedere o meno il coinvolgimento dell’andrologo o di altri specialisti», sottolinea Ugo De Giorgi, direttore Oncologia Clinica e Sperimentale presso IRCCS Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori (IRST) “Dino Amadori” e Segretario di IGG.
Al convegno di Milano sono illustrate anche le ultime novità della ricerca medico-scientifica. «Presentiamo nuovi studi nazionali e internazionali. Nel tumore del testicolo infatti le cure “tradizionali”, come la chirurgia o la chemioterapia, sono efficaci e garantiscono ottimi risultati anche nelle forme di malattia avanzata. Ci stiamo perciò concentrando su l’analisi approfondita delle caratteristiche genetico-molecolari e sulla familiarità del cancro. Stiamo conducendo studi, anche nel nostro Paese, sull’uso di nuovi biomarcatori per l’individuazione precoce della recidiva di malattia», prosegue Franco Nolè, Direttore Oncologia Medica Urogenitale e Cervico Facciale dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e Presidente del Convegno di IGG.