Anche i bambini sono ipertesi e la colpa è di sedentarietà, junk food e sovrappeso

Il consensus paper

Anche i bambini sono ipertesi e la colpa è di sedentarietà, junk food e sovrappeso

Tutta colpa dello stile di vita. Un bambino tra i 6 e i 16 anni con la pressione alta, c’è da scommetterci, è sovrappeso, passa troppo tempo seduto e mangi male. L’ipertensione infantile in 9 casi su 10 è colpa delle cattive abitudini. Fondamentale intervenire in tempo

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Immagine: Nenad Stojkovic / Flickr [CC BY 2.0]
di redazione

Sedentarietà, sovrappeso, cibo spazzatura. È la ricetta perfetta dello stile di vita meno salutare che esista, bocciato per tutti, ad ogni età. 

L’ultima condanna arriva da uno consensus paper pubblicato sull’European Heart Journal firmato dai ricercatori dell’Università di Napoli Federico II che considera l’alimentazione sbagliata,  la scarsa attività fisica e i chili di troppo responsabili dell’ipertensione in età pediatrica. In nove casi su dieci la pressione alta nei bambini e negli adolescenti è dovuta alla combinazione di comportamenti sbagliati, ossia a quella serie di  condizioni definite in medicina “fattori di rischio modificabili”, cattive abitudini che favoriscono l’insorgere di determinate malattie su cui però si pò intervenire per migliorare la salute. Puntare sui fattori di rischio modificabili per prevenire l’ipertensione è una strategia valida non solo per gli adulti ma anche per i bambini. 

Il nuovo studio si concentra sulla fascia di età 6-16 anni in cui l’ipertensione sta diventando un problema sempre più comune, in gran parte a causa dell’obesità e il sovrappeso. Si stima infatti che meno del 2 per cento dei bambini normopeso sia iperteso, rispetto al 5 per cento dei bambini sovrappeso e il 15 per cento dei bambini obesi. 

«L’aumento dell'ipertensione infantile è motivo di grande preoccupazione in quanto è associato alla persistenza dell'ipertensione e di altri problemi cardiovascolari durante l'età adulta», ha specificato Giovanni de Simone, dell’Università Federico II di Napoli, a capo dello studio.

Molto dipende dai genitori. Spesso i bambini che soffrono di ipertensione hanno genitori con lo stesso problema sempre dovuto a uno stile di vita scorretto. Il primo intervento deve riguardare la tavola: verdure fresche, frutta e altri cibi ricchi di fibre devono sostituire bevande zuccherate e cibi pieni grassi saturi. I bambini e gli adolescenti dovrebbero svolgere almeno un'ora di attività fisica da moderata a vigorosa ogni giorno, come fare jogging, andare in bicicletta o nuotare, e dedicare non più di due ore al giorno ad attività sedentarie. «I genitori dovrebbero monitorare la quantità di tempo che i loro figli trascorrono guardando la TV o usando gli smartphone e suggerire alternative attive», ha affermato de Simone.

I pediatri sono invitati a intercettare il prima possibile i casi di ipertensione infantile: la diagnosi precoce della pressione sanguigna elevata è fondamentale per poter programmare interventi mirati.

«Lo screening dovrebbe essere eseguito nell'ambito delle cure primarie almeno una volta all'anno, indipendentemente dai sintomi. Questo perché l'ipertensione nei bambini, come negli adulti, è solitamente asintomatica», dice de Simone.

Se la misurazione indica una pressione sanguigna al di sopra della norma,, sono necessari un'anamnesi e un esame fisico per determinare le potenziali cause e identificare quei comportamenti che possono essere modificati, suggeriscono gli autori del consensus paper.  

Nelle fasi iniziali, il trattamento dell'ipertensione infantile dovrebbe concentrarsi sulla modifica dello stile di vita. Nel caso in cui questo intervento non fosse sufficiente deve essere introdotto un unico farmaco a basso dosaggio. Se un solo farmaco risultasse inefficace, potrebbero essere necessari due farmaci a dosaggio basso. 

Gli autori chiedono alle agenzie di salute pubblica di dare priorità alla prevenzione e alla gestione dell'ipertensione nei bambini e negli adolescenti, promuovendo campagne di sensibilizzazione sui rischi dell'ipertensione nei giovani e sull’impatto positivo di uno stile di vita sano.