Quel legame tra rumore del traffico e Alzheimer
Proteggersi è davvero difficile. Tutte le città del mondo suonano la stessa “musica” spesso a volume eccessivo. A quel punto l’inquinamento acustico smette di essere un fastidio e diventa un problema di salute pubblica. Molti casi di Alzheimer potrebbero dipendere dal rumore del traffico
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I clacson delle auto, i rombi dei motori, le sirene della polizia, dei pompieri, delle ambulanze, con l’accompagnamento straordinario di trapani, ruspe e macchinari vari in caso di lavori in strada. È la musica di sottofondo che accompagna le giornate di chi vive in città. Quando supera il limite dei 55 decibel smette di essere la fastidiosa colonna sonora riproposta sempre uguale in qualunque area urbana del mondo e diventa ufficialmente “inquinamento acustico” e quindi, per usare le parole dell’Oms «non solo un fastidio ambientale ma anche una minaccia per la salute pubblica». Da lì in poi si comincia la conta dei danni. Lo stress è il primo che viene in mente, ma non è il solo. Uno studio pubblicato sul British Medical Journal condotto in Danimarca dimostra che il rumore delle città aumenta il rischio di demenza. Secondo i ricercatori su 8mila casi di demenza, mille possono essere attribuiti all’esposizione al rumore delle città.
L’indagine ha coinvolto circa due milioni di persone over 60 seguite tra il 2004 e il 2017 di cui è stata ricostruita l’esposizione all’inquinamento acustico. Durante il periodo di osservazione sono stati registrati 103mila nuovi casi di demenza. Dopo aver preso in considerazione gli altri fattori di rischio di declino cognitivo, i ricercatori hanno scoperto che un'esposizione media di 10 anni al rumore del traffico stradale e ferroviario era associata a un rischio più elevato di demenza.
In particolare, il traffico stradale e il rumore ferroviario sono associati a un rischio più elevato di Alzheimer: le probabilità di ammalarsi possono aumentare fino al 27 per cento con l'esposizione al rumore del traffico stradale di 55 dB e del 24 per cento con l'esposizione al rumore ferroviario di 50 dB. Tuttavia, solo il rumore del traffico stradale e non quello ferroviario è stato associato a un aumento del rischio di demenza vascolare.
Perché l’inquinamento acustico favorisce la demenza? Il cervello potrebbe risentire delle oscillazioni ormonali dovute allo stress e ai disturbi del sonno, che possono provocare malattie coronariche, cambiamenti nel sistema immunitario e infiammazione, tutte condizioni con un ruolo riconosciuto nell'insorgenza della demenza e dell’Alzheimer.
«Se questi risultati saranno confermati in studi futuri, potrebbero avere un grande effetto sulla stima dell'impatto sulla malattia e sui costi sanitari attribuibile al rumore dei trasporti. Ampliare le nostre conoscenze sugli effetti dannosi del rumore sulla salute è essenziale per stabilire le priorità e attuare politiche efficaci e strategie di sanità pubblica incentrate sulla prevenzione e il controllo delle malattie, compresa la demenza», scrivono i ricercatori.
Il rumore potrebbe anche aumentare il rischio di altri disturbi cronici come l'ipertensione, contribuendo anche in questo modo a un aumento delle probabilità di andare incontro a demenza.
«La riduzione del rumore attraverso specifici programmi di trasporto e utilizzo del suolo o regole di edilizia dovrebbe diventare una priorità per la salute pubblica», concludono i ricercatori.