Una Cometa per misurare l’impatto della pandemia sui pazienti fragili
Valutare l’impatto della pandemia sui pazienti oncologici o immunodepressi e intraprendere azioni organizzative strutturate, per assicurare la continuità assistenziale in piena sicurezza. Creare una biobanca Covid-19 di campioni biologi da pazienti infetti da SARS-CoV-2 per analizzare profili di mutazione del virus, individuare e studiare le alterazioni della risposta immunitaria.
Sono questi gli obiettivi del progetto di ricerca CO-M-E-TA Sviluppo di approcci e metriche per misurare l’impatto e migliorare gli esiti clinici dei pazienti con fragilità nell’era del Covid-19, che prende il via in questi giorni all’Istituto tumori Regina Elena (IRE) di Roma, in collaborazione con l’Istituto San Gallicano (ISG) e altre quattro realtà sanitarie nazionali. Il progetto, della durata di un anno, è finanziato dall'Istituto buddista italiano Soka Gakkai, che ha destinato l’intera somma dell’8x1000 ricevuta nel 2020 a progetti volti a fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
«In questa situazione critica – spiega Gennaro Ciliberto, biologo molecolare, responsabile del progetto COMETA e direttore scientifico IRE - occorre fornire guide pratiche per la cura dei malati oncologici o immunodepressi. È necessario dunque un passo in avanti ulteriore, indirizzando bisogni e domande specifiche dei pazienti fragili nell’era della pandemia. Ed è proprio questo lo scopo a cui punta il progetto COMETA di cui il Regina Elena è capofila».