La risposta immunitaria cambia in base al calendario e all’orologio

L’ipotesi

La risposta immunitaria cambia in base al calendario e all’orologio

In uno studio inglese, ancora non peer review, sono stati analizzati gli esami del sangue di 329mila persone. I risultati dimostrano che i parametri indicativi del funzionamento del sistema immunitario cambiano in base all’ora del giorno e al periodo dell’anno

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Immagine: NIAID, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons (mod.HealthDesk)
di redazione

Un’occhiata all’orologio, un’altra al calendario. È un sistema insolito per  prevedere il maggior rischio di ammalarsi, ma è la scienza a suggerirlo, non la magia. Un nuovo studio inglese, ancora non sottoposto a peer review, pubblicato in anteprima su mederxiv ha ricostruito l’andamento del sistema immunitario in base alle ore del giorno e al periodo dell’anno di più di 329mila persone, scoprendo che effettivamente alcuni parametri variano sensibilmente durante la giornata e da una stagione a un’altra. Il che potrebbe spiegare, per esempio, come mai si è più esposti alle infezioni respiratorie in inverno. 

I ricercatori hanno estratto dal registro dell’UK BIobank i risultati delle analisi del sangue di 329mila adulti per valutare se l’orario e il periodo dell’anno in cui erano stati eseguiti influissero su alcuni indicatori specifici dell’attività del sistema immunitario. 

Dall’analisi è emersa una evidente fluttuazione dei valori dei globuli bianchi e dei marcatori dell’infiammazione in base all’ora del giorno e al periodo dell’anno. Il sistema immunitario sembra quindi influenzato dal ritmo circadiano e dall’alternanza delle stagioni. 

Uno dei marcatori sotto osservazione era la proteina C reattiva (Pcr). In caso di infiammazione i valori salgono. Ebbene, i livelli di Pcr erano più alti nei mesi invernali con un picco nel mese di dicembre e più bassi in estate con valori minimi nel mese di luglio. Ma le fluttuazioni maggiori sono state osservate nei linfociti che raggiungono il massimo in primavera e si abbassano in autunno. I linfociti sono anche più bassi nella prima parte della giornata e aumentano mano mano che passano le ore. Lo stesso andamento era stato in precedenza osservato sui topi: i globuli bianchi sono trattenuti nei linfonodi all'inizio della fase attiva (che nei topi è la notte) e passano nel sangue durante la fase di riposo.

Senza entrare troppo nel dettaglio dei meccanismi di difesa del corpo umano, ci basta sapere che quando i linfociti si trovano nei linfonodi la risposta immunitaria viene potenziata. È un’informazione che potrebbe tornare utile, per esempio, al momento della vaccinazione contro SARS-CoV-2. È stato notato per esempio che il vaccino contro l'influenza stagionale sembra essere più efficace se somministrato al mattino rispetto al pomeriggio. Potrebbe valere lo stesso per i vaccini contro Covid-19.

È importante sottolineare che le variazioni osservate nei campioni di sangue non erano correlate a fattori ambientali o allo stile di vita, né ai livelli di vitamina D. Sembra piuttosto che il sistema immunitario segua il ritmo dell’orologio biologico. Per ridurre il rischio di infezioni bisognerebbe concentrare le attività durante le ore del giorno e limitarle di notte e in inverno. 

«Sia la stagione che l'ora del giorno sono aspetti fondamentali della funzione immunitaria che dovrebbero essere considerati in tutti gli studi di immuno-profilassi e trasmissione di malattie. L'allineamento strategico delle attività umane alle stagioni e ai momenti della giornata in cui siamo meno suscettibili alle infezioni potrebbe essere un importante strumento aggiuntivo per limitare l’impatto a livello di popolazione delle malattie infettive», suggeriscono i ricercatori.