I casi di demenza aumentano più del previsto
Nel 2040 i casi di demenza potrebbero essere 1,7 milioni, il 40 % in più rispetto a quanto calcolato in precedenza (1 milione). La previsione riguarda Inghilterra e Galles, ma ci si chiede se non possa interessare anche altri Paesi. L’invecchiamento della popolazione c’entra solo in parte
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Andrà peggio del previsto. I casi di demenza in Inghilterra e Galles arriveranno a 1,7 milioni nel 2040, il doppio rispetto a oggi e il 40 per cento in più di quanto stimato in precedenza. C’è da chiedersi se questa preoccupante tendenza descritta su The Lancet Public Health riguardi solo il Regno Unito, dove si è svolta l’indagine, oppure interessi anche altri Paesi dalle caratteristiche simili.
Il trend osservato dai ricercatori dell’University College London non è in linea con quanto era emerso in precedenti studi che si basavano su un set di dati che arrivava fino al 2010. Quelle analisi mostravano infatti un calo dell’incidenza della demenza nei Paesi ad alto reddito.
I ricercatori inglesi hanno invece notato un cambio di rotta in Inghilterra e Galles a partire dal 2008, quando il numero di persone affette da declino delle funzioni cerebrali aveva cominciato a crescere.
Questa inversione di tendenza incide sulle previsioni e lascia intravedere uno scenario nell’immediato futuro peggiore di quello suggerito dai calcoli precedenti.
In una precedente ricerca condotta in Inghilterra e Galles si prevedeva che il numero di persone affette da demenza sarebbe aumentato del 57 per cento, da 0,77 milioni nel 2016 a 1,2 milioni nel 2040.
La nuova stima si aggira intorno a 1,7 milioni di casi.
I ricercatori hanno esaminato nove ondate di dati provenienti da persone di età superiore ai 50 anni in Inghilterra tra il 2002 e il 2019 che facevano parte dell’English Longitudinal Study of Aging (ELSA).
Dall’analisi è emerso che il tasso di incidenza della demenza (ossia la percentuale della popolazione che soffre di demenza in ciascuna fascia di età) è diminuito del 28,8 per cento tra il 2002 e il 2008, per poi aumentare nuovamente del 25,2 per cento tra il 2008 e il 2016.
In particolare, i ricercatori hanno osservato che il tasso di demenza registrato nelle varie fasce di età era associato al livello di istruzione.
Per esempio, nel periodo tra il 2002 e il 2008, contrassegnato da una riduzione dell’incidenza, il calo è stato meno consistente tra le persone con livelli di istruzione più bassi. Allo stesso modo, nel periodo successivo al 2008 caratterizzato da un aumento generale dei casi, trai partecipanti con livello di istruzione inferiore l’aumento è stato più rapido.
Se il tasso di incidenza continuasse ad aumentare allo stesso ritmo osservato tra il 2008 e il 2016 (un aumento del 2,8% all’anno), il numero di persone affette da demenza in Inghilterra e Galles aumenterebbe fino a 1,7 milioni entro il 2040. Se, al contrario, i casi di demenza avessero continuato a diminuire come successo in passato, la stima sarebbe stata diversa: un milione di persone affette da declino cognitivo nel 2040.
«È scioccante pensare che il numero di persone che vivranno con demenza entro il 2040 potrebbe essere fino al 70 per cento più alto di quello che si avrebbe se l’incidenza della demenza avesse continuato a diminuire. Ciò non solo avrà un effetto devastante sulla vita delle persone coinvolte, ma imporrà anche un onere considerevolmente maggiore sull’assistenza sanitaria e sociale rispetto a quanto immaginato dalle attuali previsioni. Il monitoraggio continuo dell’andamento dell’incidenza sarà cruciale nel definire la politica di assistenza sociale», ha dichiarato Yuntao Chen dell’UCL Institute of Epidemiology & Health Care, principale autore dello studio.
L’invecchiamento della popolazione, diversamente di quanto si possa pensare, è responsabile solo in parte del fenomeno fin qui descritto.
I ricercatori hanno infatti scoperto che ad aumentare è proprio il tasso di insorgenza della demenza nei gruppi di età più avanzata. Si vanno quindi a sommare due condizioni particolarmente critiche: aumenta la popolazione anziana e aumenta il rischio di demenza tra la popolazione anziana.
«La nostra ricerca dimostra che la demenza è probabilmente un problema politico più urgente di quanto precedentemente immaginato, anche se la tendenza attuale dovesse continuare solo per pochi anni. Abbiamo scoperto che non solo l’invecchiamento della popolazione è uno dei principali fattori trainanti di questa tendenza in Inghilterra e Galles, ma che è in aumento anche il numero di persone che sviluppano demenza nelle fasce di età più anziane», ha spiegato Eric Brunner dell’UCL Institute of Epidemiology & Health Care, primo ricercatore.