Covid-19. Tre italiani su quattro favorevoli all'obbligo vaccinale. Mascherina e distanziamento anche dopo la fine dell'emergenza

Il Report

Covid-19. Tre italiani su quattro favorevoli all'obbligo vaccinale. Mascherina e distanziamento anche dopo la fine dell'emergenza

di redazione

Più di tre quarti (76%) degli italiani h un atteggiamento positivo nei confronti della vaccinazione obbligatoria, risultando dietro al solo Regno Unito (79%) e di gran lunga sopra la media europea (61%). Due quinti (39%) ritengono che la vaccinazione obbligatoria sia importante per proteggere la società e quasi altrettanti (37%) ritengono che aiuterebbe a prevenire malattie pericolose. Solo un italiano su sei (17%) ha espresso preoccupazione per i possibili effetti collaterali dell'immunizzazione, ben al di sotto della media europea (22%).

Sono alcuni dati dell’indagine internazionale realizzata tra marzo e aprile 2021 dal Gruppo STADA, multinazionale tedesca che opera nel settore dei farmaci equivalenti, in collaborazione con il Kantar Market Research Institute, che ha coinvolto oltre 30 mila cittadini in 15 Paesi europei (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Russia, Serbia, Spagna, Svizzera, Ucraina e Regno Unito).

Preoccupati da Covid-19? Sì, però... Il timore di ammalarsi di Covid-19 non è stata la preoccupazione principale per la maggioranza degli europei interpellati: oltre la metà (52%) ha risentito maggiormente della mancanza di contatti con la propria famiglia o gli amici. Al secondo posto, con una percentuale del 42%, ecco la paura del contagio, mentre un intervistato su tre si è detto preoccupato per le ripercussioni economiche e lavorative dell’emergenza sanitaria.

Per gli italiani, comunque è stata proprio la paura di ammalarsi la principale preoccupazione degli italiani (53%), preceduti in questo solo agli spagnoli (54%).

Fiducia nel sistema sanitario e nel personale. Nonostante le preoccupazioni relative al Covid-19, la popolazione italiana mostra un livello piuttosto alto di fiducia nei confronti del sistema sanitario nazionale: due terzi degli italiani (65%) ritengono infatti che il sistema sanitario sarebbe pronto ad affrontare una pandemia simile in futuro, collocando l’Italia al quarto posto tra i 15 Paesi dell'indagine, dietro solo a Portogallo, Regno Unito e Spagna.

Più di quattro quinti degli italiani (82%), inoltre, ha elogiato il lavoro svolto da medici, infermieri e personale ospedaliero (dato in linea con la media del sondaggio: 81%), mentre sono stati più critici nei confronti dei decisori politici.

Mascherine, distanziamento e lavaggio accurato delle mani: si continua. Più della metà degli italiani (53%) continuerà a lavarsi le mani in maniera più accurata (è la percentuale più alta insieme all'Ucraina). Quasi due italiani su cinque (38%) intendono mantenere il distanziamento sociale (la media del sondaggio è del 33%) e aumentare la pulizia e l’igiene della propria casa (la media è del 31%).

Inoltre, quasi un terzo degli italiani (31%) prevede di continuare a usare mascherine nei luoghi affollati anche dopo che la pandemia sarà passata: percentuale che colloca il nostro Paese al secondo posto insieme alla Spagna, dietro solo al Regno Unito (38%).

App di salute. Quasi un quarto degli italiani (24%) ritiene che le app di salute potrebbero aiutarli ad avere una migliore comunicazione con il proprio medico, superati solo dai portoghesi (28%).

Le fonti di informazione. Più della metà (54%) degli intervistati ha dichiarato di aver aumentato nell'ultimo anno le proprie ricerche online su argomenti relativi alla salute. Tuttavia, le fonti ritenute più affidabili continuano a essere i medici (73%), poi i farmacisti e gli scienziati a pari merito (60%); a seguire i media specializzati in salute (29%), le aziende farmaceutiche (24%), i media generalisti (10%), i politici (7%) e infine gli influencer (6%). Quanto a questi ultimi, c'è da rilevare che il loro “peso” aumenta fino al 13% per le persone di età compresa tra 18 e 34 anni; tuttavia, mentre il 13% degli europei ritiene che le personalità online diventeranno presto più influenti su argomenti relativi alla salute, il 36% ritiene che ciò sia piuttosto improbabile.

«Fa piacere vedere che la popolazione italiana riconosce il ruolo cruciale svolto da medici, infermieri e altri operatori ospedalieri nella lotta contro la pandemia» commenta Salvatore Butti, Manager & Managing Director di EG STADA Group. Questa ricerca, precisa, «ha fatto emergere anche la parte migliore di noi. Laddove medici, infermieri, farmacisti erano e sono in prima linea, e questo impegno è stato ampiamente riconosciuto dagli italiani come dimostrato dalla nostra indagine, tutti hanno dato il loro contributo».