Frena la raccolta di plasma: nel 2020 calo del 2%. A rischio la disponibilità di alcuni farmaci derivati
Si allontana l'obiettivo dell'autosufficienza nel plasma, un componente fondamentale del sangue che viene utilizzato per produrre farmaci salvavita. Dopo anni di crescita, infatti, le difficoltà legate alla pandemia hanno fatto calare le donazioni: nel 2020 la raccolta si è fermata a 841.332 chili, inferiore del 2% agli 858.900 chili del 2019 e lontano dall’obiettivo di 854.002 fissato dal Programma annuale di autosufficienza che ci permetterebbe di ridurre la dipendenza dal mercato nordamericano.
«Tra le cause del calo ci sono sicuramente le difficoltà dovute alla pandemia – spiega il direttore del Centro nazionale sangue, Vincenzo De Angelis - con meno donatori che si sono recati ai servizi trasfusionali e ai punti di raccolta associativi, forse perché convinti che fosse sospesa o per paura del contagio, anche se la donazione può essere fatta in completa sicurezza. A questo si aggiungono le difficoltà degli stessi ospedali, soprattutto nelle zone più colpite. Se si sommano il calo del contributo proveniente dalla raccolta nazionale, che comunque garantisce livelli di autosufficienza compresi tra il 70-90% per i differenti medicinali plasmaderivati, alle medesime difficoltà riscontrate all’estero – avverte De Angelis - è possibile attendersi una minore disponibilità di alcuni farmaci».
Secondo i dati del Centro nazionale sangue la raccolta è cresciuta, rispetto ai dati riferiti allo scorso anno, in Emilia-Romagna e in Calabria ed è risultata costante nella Provincia autonoma di Bolzano, in Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche e Sicilia, non riuscendo a compensare i cali registrati nelle altre Regioni. Nel 2019 la raccolta aveva registrato un lieve aumento (+1,4% rispetto al dato 2018). Le difficoltà nella raccolta, comunque, si sono registrate in tutti i Paesi. In particolare negli Usa, i principali produttori mondiali, si è osservato un calo stimabile tra il 20 e il 30% rispetto all'anno precedente.
Per rafforzare la capacità delle strutture trasfusionali è in arrivo un finanziamento di 7 milioni di euro dalla Commissione europea, nell’ambito di un programma per la raccolta del plasma da convalescenti da Covid-19. «Il tema ha fatto scoprire a molte persone il “mondo” del plasma» e «la speranza è che ora questa consapevolezza si traduca in un aumento di questo tipo di donazioni – conclude De Angelis - che sono fondamentali per molte categorie di pazienti».