Gli italiani si fidano del farmacista e vogliono più servizi in farmacia

Il sondaggio

Gli italiani si fidano del farmacista e vogliono più servizi in farmacia

di redazione

Quasi otto italiani su dieci (77%) hanno fiducia nel farmacista e lo considerano un professionista competente e accessibile al quale rivolgersi per la gestione della propria salute.

A rilevarlo è una ricerca realizzata da Ipsos per la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) e illustrata giovedì 16 marzo in un evento a Roma. L’indagine è stata condotta tra novembre e dicembre del 2022 su un campione di mille italiani rappresentativo della popolazione maggiorenne e 400 farmacisti con l’obiettivo di analizzare l’evoluzione nel percepito della figura del farmacista nel corso e all’indomani della pandemia.

Per la maggior parte degli italiani, negli ultimi tre anni la farmacia ha rappresentato un presidio sanitario di riferimento sul territorio, svolgendo un ruolo di pubblica utilità attraverso l’erogazione di una molteplicità di servizi. Dal canto loro, i farmacisti sono consapevoli (86%) dell’evoluzione del proprio ruolo e della fiducia che ispirano ai cittadini.

Secondo la ricerca, il 93% degli italiani ha una farmacia di riferimento, scelta motivata da tre aspetti principali: la fiducia (per il 37% degli intervistati) e la conoscenza del professionista (28%), la vicinanza (57%) e la soddisfazione per il servizio offerto (42%).

«Negli ultimi tre anni i farmacisti sono stati al fianco degli italiani - sottolinea Andrea Mandelli, presidente Fofi - per dare le migliori risposte possibili ai loro bisogni di salute, contribuendo a rendere la sanità più accessibile per tutti i cittadini. La pandemia ha rafforzato la percezione e il nostro ruolo sul territorio: siamo riusciti a essere il perno del Ssn somministrando tamponi e vaccini, trasformando messaggi di posta elettronica e sms in ricette digitali e dispensando terapie complesse. Se tutto questo è stato possibile, lo si deve alla professionalità dei farmacisti, alla volontà di arricchire le proprie competenze al servizio della collettività, alla prontezza e alla capacità di adattamento anche sul fronte tecnologico».

La principale conferma del ruolo dei farmacisti sono i desiderata degli italiani rispetto ai servizi che vorrebbero fossero erogati o potenziati nella rete delle farmacie territoriali: prenotazione di visite specialistiche ed esami (26%), vaccinazione antinfluenzale (19%), analisi di primo livello come la misurazione di pressione e colesterolo (18%), servizi infermieristici in farmacia (18%) e a domicilio (17%). Secondo gli italiani, inoltre, la farmacia del futuro dovrà essere sempre più un luogo dedicato alla prevenzione e alla presa in carico, oltre ovviamente alla tradizionale attività di dispensazione del farmaco.

Sul fronte della prevenzione, l’80% degli intervistati si dichiara favorevole a farsi vaccinare dal farmacista e valuta positivamente la possibilità che la farmacia diventi un “hub vaccinale” in cui effettuare anche i richiami dei vaccini obbligatori.

Per i due terzi dei farmacisti intervistati (64%) l’ampliamento delle funzioni riconosciute dai provvedimenti normativi rappresenta una valorizzazione del proprio ruolo che, tuttavia, non è priva di difficoltà: l’eccessiva burocrazia è indicata dal 31% dei professionisti intervistati come la principale criticità.

«Il nemico di questa evoluzione del rapporto tra farmacista e cittadino – sostiene Mandelli - è senza dubbio la burocrazia. Per questo, la Federazione è impegnata su due fronti principali: un’ulteriore digitalizzazione, che consenta di automatizzare una parte degli adempimenti amministrativi; e poi il costante confronto con le Istituzioni, per sburocratizzare per quanto possibile la nostra quotidiana attività, consentendoci di concentrarci sui bisogni di salute dei pazienti. Il nostro obiettivo – conclude - resta sempre lo stesso: essere per i cittadini dei professionisti preparati e disponibili, e offrire un’assistenza di qualità che vada incontro alle esigenze e alle aspettative della collettività e del Ssn».