Nasce “Switch on”, un progetto per l’oncologia e l’ematologia di domani

La survey

Nasce “Switch on”, un progetto per l’oncologia e l’ematologia di domani

di redazione

Nove medici su dieci prevedono che la tecnologia ricoprirà un ruolo sempre maggiore nello sviluppo della loro professione nei prossimi due o tre anni e sette su dieci ritengono che potrà migliorarne la qualità, grazie alla riduzione del tempo da destinare alle pratiche burocratiche e alla condivisione di dati e referti con altri medici per una presa in carico multidisciplinare del paziente.

È quanto risulta da una survey condotta da Havas Life su circa duecento tra oncologi ed ematologi, pazienti con mieloma multiplo, caregiver di persone con tumore al polmone e associazioni pazienti, illustrata mercoledì 14 aprile in occasione della conferenza stampa di presentazione di “Switch On”, progetto promosso da Sanofi con l’obiettivo di creare Tavoli di lavoro e di confronto tra tecnici, medici specialisti, associazioni di pazienti e stakeholder di riferimento che possano portare allo sviluppo di proposte progettuali concrete.

La survey ha anche messo a fuoco sfide e opportunità che l’oncologia e l’ematologia dovranno affrontare nel prossimo futuro, soprattutto alla luce delle criticità emerse in maniera prepotente durante i mesi della pandemia di Covid-19: sviluppare una “vera” telemedicina al servizio del paziente, potenziare la medicina territoriale attraverso un rapporto di più stretta collaborazione tra ospedale e territorio, migliorare l’organizzazione dei servizi al paziente e l’informazione on line da fonti attendibili.

Durante l’emergenza Covid-19 la prevenzione sia primaria sia secondaria dei pazienti non-Covid ha subito una sensibile flessione. Proprio per rispondere a questa esigenza, tra le azioni indicate come prioritarie per il post-emergenza risalta quella relativa all’istituzione di servizi in grado di rafforzare l’assistenza domiciliare e la medicina territoriale.

La comunicazione da remoto sarà dunque sempre più centrale nel rapporto medico-paziente, ma dovrà essere sviluppata accompagnando gradualmente i pazienti nel corretto utilizzo.

La pandemia ha permesso di mettere in luce dunque alcuni bisogni e aree di opportunità su cui intervenire: da qui parte il progetto “Switch On”, per future progettualità che sostengano e diano impulso all’oncologia e all'ematologia di domani.