Terapie intensive neonatali sempre aperte ai genitori

Il documento

Terapie intensive neonatali sempre aperte ai genitori

di redazione

Porte aperte ai genitori nei reparti di terapia intensiva neonatale (Tin). Ventiqattr'ore su ventiquattro. È quanto prevede il  nuovo documento “Promozione dell’uso del latte materno nelle Unità di Terapia Intensiva Neonatale e accesso dei genitori ai reparti” elaborato dalla Società Italiana di Neonatologia (Sin), in collaborazione con il Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno (Tas), operativo presso il Ministero della Salute, e l’associazione Vivere Onlus. 

I vantaggi della presenza dei genitori nelle Tin sono evidenti per la salute del neonato, sia dal punto di vista nutrizionale, per la possibilità di ricevere l’allattamento al seno, che affettivo-psicologico. In particolare per i neonati pretermine il latte materno è una risorsa preziosa, in grado di colmare la loro fragilità immunologica e ridurre il rischio di gravi patologie intestinali e di infezioni (sepsi).

«La presenza dei genitori nelle Tin è indispensabile per il neonato, in particolare per quello pretermine, poiché contribuisce a creare da subito un rapporto unico tra madre e figlio oltre a favorire l’alimentazione con latte materno - afferma Mauro Stronati, presidente della Sin - La Società Italiana di Neonatologia da sempre raccomanda e promuove la presenza costante della famiglia accanto al neonato critico, necessaria sia per alleviare e contenere lo stress a cui è sottoposto il neonato stesso, sia per gli effetti positivi sui genitori e quindi sulla loro relazione affettiva con il figlio. Numerosi studi clinici e scientifici hanno dimostrato che l'instaurarsi di interazioni precoci ed efficaci tra il neonato pretermine e la figura affettiva di riferimento, costituisce un elemento protettivo per lo sviluppo cognitivo, emotivo e linguistico del bambino».

Anche se l’accesso dei genitori nelle Tin italiane è aumentato nel corso degli ultimi 20 anni, esistono ancora grosse differenze rispetto a Scandinavia e paesi come Germania, Francia, Regno Unito. Per di più la situazione italiana è piuttosto disomogenea nel confronto fra Tin di differenti ospedali.