Le Associazioni: approvata la legge sull’oblio oncologico, ora è il momento di attuarla
Dopo l’approvazione della legge sulla prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che hanno avuto malattie oncologiche (la “legge sull'oblio oncologico”), si è tenuta giovedì 1 febbraio la prima “uscita” ufficiale dell’Intergruppo parlamentare per le malattie rare ed onco-ematologiche, promosso da Favo, Ail E Uniamo.
Dall'incontro, informa un comunicato, è partito l’appello con lettera aperta al ministro della Salute «per porre davvero fine, entro i termini previsti dalla legge (poche settimane), alle ingiuste discriminazioni nei confronti di oltre un milione di persone guarite da cancro e di quasi quattro milioni di malati oncologici».
L’orizzonte temporale stabilito per l’attuazione della legge, ricorda la nota, va dai sessanta giorni ai sei mesi per l’adozione di quattro decreti ministeriali e due deliberazioni.
Per il presidente Favo, Francesco De Lorenzo, «Questa è una legge epocale. Cambia la vita del mondo dei malati di cancro: dagli acuti ai cronici e ai guariti. Cancella lo stigma, elimina e previene le inaccettabili discriminazioni, restituisce l’accesso a diritti alle persone guarite. Tutti i malati di cancro, 3,7 milioni, hanno quindi grande fretta di usufruirne. Oggi i parlamentari dell’Intergruppo insieme a Favo si sono impegnati a monitorare e garantire il puntuale rispetto dei tempi previsti per la sua attivazione».
Le scadenze più prossime «riguardano il ministero della Salute – ricorda Elisabetta Iannelli, segretario generale Favo - che dovrà definire gli aspetti centrali della legge» entro il 2 marzo con un decreto ministeriale, sentite le Associazioni dei pazienti, nel quale dovranno essere stabilite le modalità e le forme per la certificazione di guarigione. Entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, cioè il 2 aprile, con decreto del ministero della Salute, dovrà essere compilato l’elenco delle eventuali patologie oncologiche per le quali si applicano termini inferiori rispetto a quelli generalmente previsti di dieci e cinque anni.