Al via il Congresso della SIME: la medicina estetica sociale al centro
Medicina estetica sociale, naturalezza del risultato e impatto dei social sui canoni estetici. Ruota introno a questi tre temi il 44esimo congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME).
La richiesta sempre maggiore di medicina estetica ha trasformato questa disciplina da restitutiva a trasformativa.
«Si tratta di un andamento che non va bene per tantissimi motivi, ma soprattutto perché ci rendiamo conto che l’estetica e il buon gusto iniziano a mancare negli operatori della medicina estetica. Questa mancanza di eleganza da parte degli operatori si riflette ovviamente sulla cultura del pubblico. Per questo, va riportata l’attenzione sulla medicina estetica nel giusto modo», dichiara Emanuele Bartoletti, presidente della SIME.
La medicina estetica sociale. Se fatta in maniera corretta, la medicina estetica non può prescindere da un approccio diagnostico.
«L’approccio diagnostico della medicina estetica è proprio una visita che inizia con una anamnesi tradizionale per controllare lo stato di salute generale del paziente, durante le quali non è strano riscontrare pre diabete, ipertensioneo altre patologie. Seguono tutta una serie di valutazioni morfo-antropometriche che vanno fatte a cominciare dalla valutazione posturale, importantissima anche anche nei soggetti giovani», spiega Bartoletti. Da qui, l’esigenza della medicina estetica anche in soggetti adolescenti o giovani.
Intercettare un’alterazione posturale in età giovane, può evitare problemi più gravi con l’andare avanti degli anni. Un’altra ipotesi è quella che permette di intercettare nelle ragazze una positività per malattie circolatorie, agli arti inferiori, cellulite ad esempio ecc.. Il medico estetico non è uno specialista in tutto, ma indaga la fisiologia, quindi se riscontra qualcosa di deviato in questa consiglia subito al paziente di andare dallo specialista di riferimento, altrettanto per la cute.
«Questa è la medicina estetica, cioè tutto quello che non prevede un approccio di questo tipo non è medicina estetica. Labbra, zigomi e botulino in eccesso non hanno nulla a che vedere con la medicina estetica. Una volta fatta questa visita, infatti, si fa un programma di prevenzione, un programma di manutenzione e poi un programma di restituzione. Non bisogna modificare il viso dei pazienti, bisogna esclusivamente correggere alterazioni estetiche costituzionali, come per esempio asimmetrie o malformazioni, quello che non va più bene o quello che sta invecchiando in maniera eccessiva, oppure quello che sta invecchiando senza riportarlo però a trent'anni prima. Ma l'aspetto deve essere di una paziente curata, che porta bene la propria età. Ma soprattutto ricordiamoci sempre che se un intervento di medicina estetica è ben fatto, nessuno se ne deve accorgere altrimenti vuol dire che è malfatto», specifica Bartoletti.
Un altro aspetto importante della medicina estetica è quello di poter essere di supporto a pazienti che hanno avuto un trauma, oppure pazienti oncologici. «Su questo, negli ultimi anni, stiamo cercando di lavorare per sviluppare in maniera concreta un buon metodo. Tanto che abbiamo fatto dei corsi di medicina estetica in oncologia per preparare i colleghi ad affiancare il paziente oncologico nella prevenzione, oltre che nella gestione, delle complicanze deella chemioradioterapia», afferma Bartoletti che spiega come dal dal 2004 al Fatebenefratelli esista un servizio di medicina estetica in oncologia, che conta oggi il trattamento di oltre 500 pazienti.
La verità della medicina estetica contro il mito dei social.
Un exploit di immagini e di notizie, di medici che mettono in atto trasformazioni che per un medico estetico sono errate, sono diventate virali sui social, educando i pazienti a una concezione errata della medicina estetica. «È ovvio che la trasformazione a cui assistiamo sui social, che tra l’altro non sono credibili per l’aplicazione di filtri inesistenti e assolutamente irreali, fanno più presa. Ma un medico estetico coscienzioso non metterebbe mai in atto determinate pratiche. È per questo che come SIME, crediamo che sia necessaria un'azione importante da parte delle società scientifiche e degli ordini dei medici, affinché queste comunicazioni, che sono completamente alterate rispetto all'estetica, all'etica e alla correttezza. Al contrario andremo verso un futuro che a me personalmente preoccupa molto», constata Bartoletti.
Legato a questo, l'altro tema fondamentale del Congresso è la naturalezza del risultato. Per questo motivo, il Congresso vedrà il coinvolgimento di una serie di opinion leader internazionali che spiegheranno il concetto di look naturale, così da avere una panoramica chiara anche in varie parti del mondo. «Quello a cui stiamo assistendo in Italia è lo stesso fenomeno accaduto dieci o quindici anni fa negli Stati Uniti, quando le attrici avevano l’aspetto stravolto da trattamenti eccessivi con acido ialuronico e tossina botulinica. La SIME vuole contrastare questo fenomeno attraverso questa comunicazione sia a livello scientifico, quindi attraverso il Congresso incentrato proprio sull'educazione, la rieducazione dei colleghi, e poi attraverso la comunicazione al pubblico» chiarisce Bartoletti.