Covid: calano ancora i casi nel mondo. -5% rispetto alla scorsa settimana
La pandemia “ufficiale” potrebbe però essere solo una parte di quella reale. Gli esperti dell’Oms invitano ancora una volta a interpretare i dati con cautela perché i test effettuati sono sempre meno
La tendenza è la stessa da molte settimane: i nuovi casi settimanali di Covid nel mondo stanno continuando a diminuire, ma lo fanno a un ritmo più lento. Nella settimana dal 14 al 20 novembre 2022 le nuove infezioni sono diminuite solo del 5 per cento rispetto alla settimana precedente. Il numero di nuovi decessi è diminuito del 13 per cento (il bilancio dei morti per Covid dall’inizio della pandemia è di 6,6 milioni di morti). Lo scenario è piuttosto omogeneo. L’andamento è in discesa o stabile in tutte le 6 regioni dell’Oms: nella Regione del Mediterraneo Orientale si registra un calo dei nuovi casi del 22 per cento per cento, nella Regione Europea dell’11 per cento, nella Regione Africana del 9 per cento, nella Regione del Pacifico Occidentale del 4 per cento. L’unica eccezione è rappresentata dalla Regione delle Americhe dove si osserva un leggero rialzo dei contagi (+3%) e dalla regione del Sud-est asiatico (+8%).
A livello nazionale, i numeri più elevati di nuovi casi settimanali sono stati segnalati dal Giappone (593.075 nuovi casi, +18%), dalla Repubblica di Corea (364.536 nuovi casi, +2%), dagli Stati Uniti (274.067 nuovi casi, -3%), dalla Francia (186.446 nuovi casi, +23%) e dalla Cina (158.813 nuovi casi, -8%). I numeri più alti di nuovi decessi settimanali sono stati segnalati dagli Stati Uniti (2202 nuovi decessi, -5%), seguiti dal Giappone (702 nuovi decessi, +27%), dalla Cina (476 nuovi decessi, +16%), dalla Francia (441 nuovi decessi, +16%) e dalla Federazione Russa (430 nuovi decessi; -1%).
Cresce il sospetto dei dati sottostimati
«Le attuali tendenze nei casi segnalati di Covid devono essere interpretate con cautela poiché diversi paesi hanno progressivamente modificato le strategie dei test, determinando un numero complessivo inferiore di test eseguiti e, di conseguenza, un numero inferiore di casi rilevati», avvertono gli autori del rapporto. L’invito alla cautela nell’interpretazione dei dati è presente già da tempo nel bollettino settimanale dell’Oms. Il sospetto di una sottostima dei numeri reali viene alimentato anche dalle recenti indagini condotte in alcuni Paesi che hanno gettato luce sui casi sommersi dimostrando che la pandemia ufficiale è solo una parte di quella reale.
Covid in Europa
In generale nella regione europea i nuovi casi settimanali di Covid sono in calo dell’11 per cento rispetto alla settimana precedente. Ma in 9 (15%) dei 61 paesi per i quali sono disponibili i dati si registra una controtendenza con un aumento dei nuovi casi pari o superiori al 20 per cento. L’aumento maggiore si è registrato in Uzbekistan (+136%), Andorra (+136%) e Kirghizistan (+58%). Ma anche la Francia ha segnalato una ripresa dei contagi con una crescita dei nuovi casi settimanali del 23 per cento. Il numero di nuovi decessi settimanali nella regione europea è diminuito del 26 per cento rispetto alla settimana precedente, con 2.513 nuovi decessi segnalati. Il maggior numero di nuovi decessi è stato segnalato dalla Francia (+9%), seguita dalla Federazione Russa (-1%) e dall'Italia (-22%).
Le varianti
I casi di infezione sono al cento per cento causati da Omicron e dai suoi sotto-lignaggi. BA.5 è quello dominante, con una prevalenza del 72,1 per cento, seguito da BA.2, con una prevalenza del 9,2 per cento, in aumento dal 6,4 per cento. L’elenco delle sottovarianti di Omicron è in continua evoluzione. Attualmente le sottovarianti di Omicron sotto monitoraggio sono sei, ma ce ne sono in circolazione più di 500 che sono in sostanza i sottotipi dei sottitipi. La più trasmissibile è BA5 che ha un vantaggio di crescita notevole rispetto a BA.1, BA.2 e BA.4, ma non sembrerebbe provocare una malattia più grave rispetto agli altri sottolignaggi. Non è ancora del tutto chiaro quale sia il rischio di reinfezione con BA.5 per chi ha avuto un’infezione causata da altre sottovarianti. Alcuni studi hanno osservato una protezione contro l'infezione a seguito di una precedente infezione da BA.1 o BA.2. Uno studio recente ha mostrato invece un aumento del rischio di reinfezione a seguito di una precedente infezione con qualsiasi sottolignaggio di Omicron.