Dati sanitari per costruire la sanità del futuro

Il libro bianco

Dati sanitari per costruire la sanità del futuro

di redazione

Possono orientare le politiche per la salute, indirizzare gli investimenti in ricerca, sviluppo e influenzare la vita dei singoli individui e dell’intera popolazione, oltre che generare un importante ritorno economico. I big data saranno uno dei capisaldi della sanità del futuro. A essi è dedicato il libro bianco “I dati. Il futuro della sanità. Strumenti per una reale innovazione”, realizzato da Fondazione Roche in collaborazione con Edra SpA. 
Il volume raccoglie i contributi di 39 esperti e ricercatori con l’obiettivo di analizzare i problemi e le potenzialità dei dati a fini di ricerca e di ottimizzazione dei servizi, a vantaggio dei cittadini, del Servizio Sanitario Nazionale e delle imprese. 
«I dati in sanità rappresentano una potente arma per colmare le differenze tra le Regioni e garantire eque opportunità di cura ai cittadini  e la digitalizzazione deve quindi essere un tema di primo piano quando si ragiona in termini di programmazione degli interventi sociosanitari», ha affermato la presidente di Fondazione Roche  Mariapia Garavaglia. 

Dal volume, curato da Francesco Frattini e Fausto Massimino, rispettivamente segretario generale e direttore generale di Fondazione Roche, emerge la necessità di coniugare privacy, etica e ricerca medico-scientifica e come grazie ai dati si possa migliorare in maniera significativa la qualità della vita delle persone, in virtù di decisioni politiche in grado di conciliare diritti individuali e innovazione.
«I prossimi mesi vedranno grandi cambiamenti e possibili investimenti verso il Sistema Paese, e la Fondazione Roche con questa pubblicazione ha voluto dare un contributo con l’intento di aprire un dibattito sull’impronta dei dati in sanità e su come la digitalizzazione sanitaria possa realmente immettere valore nel Sistema Salute, garantendo equità, uguaglianza e universalismo, perché le soluzioni digitali rappresentano una delle chiavi per raggiungere nuovi equilibri», ha concluso Garavaglia.