«Emergenza-Urgenza ha raggiunto punto critico», Anaao chiede tavolo a ministero e Regioni

L’allarme

«Emergenza-Urgenza ha raggiunto punto critico», Anaao chiede tavolo a ministero e Regioni

di redazione

La Commissione Emergenza-Urgenza Anaao Assomed chiede un tavolo di lavoro permanente presso il Ministero della Salute e in ogni Regione sul sistema emergenza-urgenza per cercare soluzioni condivise che evitino il definitivo collasso del sistema.

Lo ha fatto sapere in una nota l’organizzazione sindacale che ha segnalato alcune delle principali criticità.  A cominciare dal «problema del “boarding”, quei malati nei Pronto Soccorso in attesa da giorni o settimane di un posto letto per essere ricoverati, persino morendo su una barella in totale solitudine, e le lunghe attese delle ambulanze impossibilitate ad accedere ai dipartimenti di emergenza a causa del sovraffollamento, una questione drammatica che però si è diffusa a macchia di leopardo, con la maggior parte delle regioni al collasso e poche che hanno saputo affrontare il problema, indice di una totale e vergognosa assenza di capacità gestionale in molte aziende”, scrive. 

Anaoo lamenta poi la «carenza di posti letto, tagliati con l'accetta da anni anche a favore dei privati, spremendo i medici in servizio e i malati, privi di adeguati spazi vitali nei reparti con posti letto aggiuntivi in stanza o nei corridoi»; la situazione del «Pronto Soccorso come zona di confine senza regole, una terra di nessuno in cui si consumano le carenze dell’assistenza sul territorio, l'incapacità organizzativa, gli errori della politica e i drammi sociali di un'umanità disperata che chiede solo un giusto ed equo diritto alle cure». E poi, il «sistema territoriale di emergenza sanitaria depauperato di ambulanze, personale medico e infermieristico», la «resistenza verso riforme eque sul sistema delle assunzioni, favorendo invece modalità di reclutamento con modelli privatistici e assegnazioni illegittime a soggetti non credibili come le cooperative di servizi, in barba a sentenze e leggi, incluse le deroghe al codice appalti applicato con fittizi richiami a “urgenze” che sono in realtà inefficienze cronicizzate e lasciate a consolidare, omettendo controlli su responsabilità penali, incluse infiltrazioni mafiose (deroga all’art. 80 D.lgs 50/2016)». 

Inoltre, il sindacato lamenta il «confinamento dei medici dell’emergenza-urgenza a burattini di un sistema carente, emarginati in carriere misere senza spiragli di crescita professionale e culturale all'interno delle proprie aziende, sommersi in una gestione delirante dell’assistenza ai cittadini»; il «rinvio e all'inadeguatezza di risorse economiche insufficienti per tutti i medici, per valorizzare le loro professionalità aggirando i loro disagi lavorativi in un impoverimento che spinge alla disaffezione: l'indennità di Pronto Soccorso cosi come strutturata è misera, e le risorse INAIL per le certificazioni obbligatorie sono state depauperate». 

Per ultimo le «violenze, aggressioni fisiche e verbali, incluso il mondo sommerso delle proteste agli URP, un vile sottobosco che rivela soltanto la fragilità di un sistema che vuole spostare sul personale i propri misfatti, aizzando i cittadini al conflitto verso le professioni e alla delegittimazione delle competenze».