Fassid: «È tempo di una quarta riforma sanitaria. E non è solo questione di soldi»

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Fassid: «È tempo di una quarta riforma sanitaria. E non è solo questione di soldi»

di redazione

Colmare le carenze di personale, affrontare le questioni di genere, prevedere modelli organizzativi volti alla razionalizzazione e alla ottimizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali, evitando l’utilizzo improprio delle specialità: sono alcuni interventi fondamentali per garantire e rilanciare il Servizio sanitario pubblico secondo la Federazione Aipac, Aupi, Simet, Sinafo, Snr Dirigenti (Fassid), che riunisce patologi clinici, farmacisti ospedalieri, radiologi, psicologi, medici del territorio.

Nella riunione di Segreteria Fassid del 16 gennaio sono stati affrontati i temi più cogenti della dirigenza medica e sanitaria, a cominciare dalla situazione «tragica» dei Pronto soccorso, «su cui influisce il taglio ventennale dei posti letto che sono largamente al di sotto del pur esiguo 3 per mille della dotazione standard delle programmazioni regionali». Ma «ancor più dannoso – per Fassid - il ricorso da parte delle Asl ai medici a gettone forniti dalle cooperative con spreco di denaro pubblico che non risolve la carenza di personale medico e sanitario ormai sotto gli occhi di tutti. Per non parlare dei denari promessi come arretrati, che non consentono il recupero dell’inflazione».

Nella riunione, la Segreteria ha inoltre nominato coordinatore nazionale 2023 e rappresentante legale Mauro Mazzoni, segretario nazionale del Sindacato medici del territorio (Simet), e ha riconfermato coordinatrice nazionale dell’area sanitaria Roberta Di Turi, segretaria nazionale dei farmacisti del Ssn (Sinafo), direttrice del Dipartimento dei servizi e della farmacia ospedaliera della Asl Roma3.

«Siamo un sindacato pluridisciplinare – sottolineano i due sindacalisti - e i nostri iscritti sono tutti coinvolti nella difesa del sistema sanitario pubblico». Ma «è forse giunto il tempo di una quarta riforma del Ssn - concludono - la salute non aspetta».