Intersindacale: positivo l’incontro con il ministro Schillaci

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Intersindacale: positivo l’incontro con il ministro Schillaci

di redazione

Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria «esprimono soddisfazione per gli impegni assunti dal ministro della Salute Orazio Schillaci nel corso dell’incontro» di giovedì 25 gennaio.

Tra gli impegni, segnala l'Intersindacale, l'istituzione di un tavolo tecnico per ripristinare le relazioni sindacali e analizzare e trovare soluzioni ai problemi del sistema sanitario «la cui ripresa non può essere affidata all'anacronistico mantenimento in servizio fino a 72 anni dei medici, dirigenti sanitari e veterinari, una soluzione peraltro inutile che bloccherebbe ulteriormente l'ingresso e le carriere dei sanitari più giovani».

Tra i temi affrontati nell'incontro, la riforma del decreto ministeriale 70 del 2015 sugli standard organizzativi, il tetto di spesa all’assunzione di personale, i fabbisogni appena pubblicati, la riforma del sistema formativo, la necessità di trovare risorse extracontrattuali per restituire dignità al ruolo dei dirigenti medici, sanitari e veterinari.

Per i sindacati, occorre inoltre andare avanti con la modifica del decreto 113/2020 sulle aggressioni al personale «che richiede l'attribuzione della funzione di pubblico ufficiale al medico e l'obbligo della Azienda presso la quale lavorano i sanitari vittime di aggressioni e intimidazioni di costituirsi parte civile e di sostenere le spese legali del sanitario».

Per quanto riguarda il rinnovo del contratto di lavoro, «il primo passo – sostiene l'intersindacale - è verso una collaborazione in termini di esigibilità della norma e del miglioramento delle condizioni di lavoro». Insomma, «la strada non è priva di ostacoli, principalmente burocratici e culturali, ma occorre una forte innovazione del rapporto di lavoro di categorie professionali che sono assediate dal mercato privato pronto a sottrarne le abilità sanitarie per potenziare la sanità privata e convenzionata accreditata».

Fino a quando però c'è la voglia di contribuire a salvare il Servizio sanitario nazionale, concludono i sindacati, «noi saremo disponibili al confronto e alla sintesi condivisa».