Da killer a cura. In un libro 40 anni di storia dell’Hiv

Il libro

Da killer a cura. In un libro 40 anni di storia dell’Hiv

di redazione

Un nemico letale e invincibile. Questa è stata per molti anni l’immagine dell’Hiv. Oggi non solo esistono terapie che permettono alle persone sieropositive di vivere una vita normale, ma i ricercatori sono anche riusciti a sfruttare le caratteristiche di questo virus per trasformarlo in un farmaco di precisione. Un contributo importante a questa trasformazione è stato dato da due medici e scienziati italiani, padre e figlio: Fernando e Alessandro aiuti. 

A raccontare questa storia nel libro ‘La cura inaspettata’ è lo stesso Alessandro Aiuti, vicedirettore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-Tiget) di Milano, insieme ad Annamaria Zaccheddu, divulgatrice scientifica della Fondazione Telethon.

Fernando Aiuti (1935-2019), è stato uno dei primi in Italia a occuparsi di AIDS, tanto dal punto di vista medico e scientifico quanto nella lotta allo stigma che circondava i malati: celebre ancora oggi è la foto in cui bacia una donna sieropositiva – Rosaria Iardino, oggi presidente della Fondazione The Bridge – per dimostrare come la saliva non fosse un veicolo di infezione. È stato inoltre tra i fondatori dell’ANLAIDS, la prima associazione nata in Italia per contrastare la diffusione dell’HIV/AIDS. Il figlio Alessandro ne ha poi raccolto il testimone, diventando un ricercatore di frontiera nel campo della terapia genica e sfruttando una versione ‘riveduta e corretta’ dell’HIV per riscrivere la storia delle malattie genetiche. Fin dal 1996 lavora nell’istituto di ricerca nato grazie alla joint venture tra l’Ospedale San Raffaele e la Fondazione Telethon, l’SR-Tiget: diretto da Luigi Naldini, proprio lo scienziato che per primo ha dimostrato la possibilità di sfruttare l’HIV per costruire vettori di geni terapeutici, questo istituto è oggi tra i protagonisti assoluti nel campo delle terapie avanzate a livello internazionale.  

Il volume ricostruisce quarant’anni di ricerca sull’HIV: dalla sua identificazione alla scoperta dei farmaci antiretrovirali, dall’utilizzo di una versione ‘innocua’ del virus nella terapia genica alle questioni ancora aperte in termini scientifici e di accesso alle terapie. Il tutto attraverso le storie di personaggi famosi che hanno segnato l’immaginario collettivo, come Freddie Mercury, Lady Diana, Madre Teresa di Calcutta o Rudolf Nureyev. Accompagnate da testimonianze originali di scienziati e medici, pazienti, organizzazioni e associazioni. 

Gli autori hanno deciso di donare i proventi del libro a Fondazione Telethon e ANLAIDS.