Mal di schiena nei giovani: banale disturbo o malattia reumatica cronica? Fino a dieci anni per scoprirlo

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Mal di schiena nei giovani: banale disturbo o malattia reumatica cronica? Fino a dieci anni per scoprirlo

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Immagine: https://nonvoltarglilaschiena.it
di redazione

Mal di schiena al risveglio che si attenua con il movimento? Se dura da più di tre mesi potrebbe trattarsi di una malattia reumatica cronica che necessita di un trattamento specifico. Un test on line può aiutare a scoprire la causa del mal di schiena. Il sito nonvoltarglilaschiena.it di AbbVie mette a disposizione un questionario che permette di individuare i campanelli di allarme di una malattia reumatica come la spondilite anchilosante.

«ll mal di schiena è una patologia molto comune, ma quando il dolore perdura per oltre tre mesi, allora si parla di mal di schiena cronico. I dolori lombosacrali, tipicamente notturni e presenti a riposo o al risveglio e che si attenuano con il movimento, sono campanelli di allarme che necessitano di una valutazione specialistica reumatologica. Una diagnosi precoce è infatti fondamentale per un adeguato trattamento che impedisca l’instaurarsi di gravi danni articolari ad alto impatto invalidante. Il mal di schiena non è una diagnosi, è un sintomo che va prontamente diagnosticato e trattato», spiega Francesco Ciccia, ordinario di Reumatologia presso l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. 

Molti giovani però arrivano troppo tardi dallo specialista giusto, il reumatologo. In alcuni casi possono volerci anche dieci anni affinché la causa del mal di schiena infiammatorio venga diagnosticata correttamente.

La spondilite anchilosante è associata ad una disabilità paragonabile a quella dell'artrite reumatoide e costituisce un onere importante per l’assistenza sanitaria, non solo per l’evidente impatto clinico, epidemiologico e sociale ma anche per l’elevato carico di malattia legato ai costi, diretti e indiretti, generati dalla gestione della patologia stessa. Si calcola che una persona con spondilite anchilosante necessiti di 2-4 visite specialistiche al mese e che i costi diretti per visite ed esami possano arrivare fino a 389 euro al mese per paziente. Inoltre, la perdita di produttività media associabile alla malattia può arrivare fino a 8 giornate perse al mese con costi indiretti a carico del paziente che possono superare gli 8mila euro l’anno. Il risultato è che 1 persona su 3 con spondilite anchilosante è costretta a lasciare il lavoro a causa del suo stato di salute.

«La spondilite anchilosante colpisce soprattutto i giovani adulti nel pieno della loro attività lavorativa e sociale. Ragazzi che dovranno convivere con la malattia per tutta la vita. Il problema vero è il ritardo diagnostico - e conseguentemente terapeutico inaccettabile che complica la gestione di una malattia così invalidante. Campagne di sensibilizzazione come Non Voltargli la Schiena sono fondamentali per informare le persone su quali siano i sintomi e i dolori riconducibili al mal di schiena cronico di natura infiammatoria. Sono altrettanto importanti le figure del medico di medicina generale che, in presenza di tali sintomi, può inviare il paziente direttamente dallo specialista reumatologo, e del farmacista dei servizi, che può intercettare i pazienti nelle fasi più precoci e consigliare di consultare il reumatologo in caso di mal di schiena che dura da diversi mesi, evitandogli così un’odissea diagnostica tra diversi specialisti prima di arrivare a quello giusto», commenta Silvia Tonolo, presidente Associazione Nazionale Malati Reumatici ANMAR Onlus. 

Il sito web Non Voltargli La Schiena di AbbVie fornisce informazioni dettagliate sui differenti tipi e sulle cause del mal di schiena.