Morbillo, i casi crescono ancora. 145 ad aprile

Malattie infettive

Morbillo, i casi crescono ancora. 145 ad aprile

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Immagine: See page for author, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons
di redazione
Circa tre quarti dei casi segnalati nei primi quattro mesi dell’anno sono adolescenti e adulti. Infettati anche 17 in bambini con meno di un anno di età

Non si ferma la crescita dei casi di morbillo in Italia. Nel mese di aprile sono stati 145, un numero in aumento sia rispetto a marzo (127), sia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (1). È il dato che emerge dall’ultimo bollettino del sistema di sorveglianza epidemiologica nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità. Dall’inizio dell’anno i casi confermati sono 399.

«Dal 2023 sono in corso aumenti significativi nel numero di casi e di epidemie di morbillo a livello globale, incluso in diversi Paesi Europei», scrivono gli esperti del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss. «Anche in Italia si osserva un notevole aumento dei casi di morbillo nel 2024 , in particolare nei mesi di marzo e aprile 2024, la maggior parte dei quali si è verificata in persone non vaccinate. Circa tre quarti dei casi segnalati nei primi quattro mesi dell’anno sono adolescenti e adulti: questi dati suggeriscono che sono presenti ampie quote di persone suscettibili in queste fasce di età. Preoccupano anche i casi segnalati nei bambini sotto l’anno di età, troppo piccoli per essere vaccinati che dipendono quindi dalla copertura vaccinale nella popolazione per essere protetti dal morbillo, e i casi tra gli operatori sanitari», aggiungono. 

Nel dettaglio, secondo il rapporto, l’età mediana dei casi segnalati è pari a 31 anni. Oltre la metà dei casi (50,9%) ha un’età compresa tra 15 e 39 anni e un ulteriore 25% ha più di 40 anni di età. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni. Sono 17 i casi in bambini con meno di un anno di età.

Tra le persone che hanno contratto l’infezione, l’89 non erano vaccinati al momento del contagio, il 6,1% era vaccinato con una sola dose, il 3,8% erano vaccinati con due dosi. Per gli altri non era noto il numero di dosi effettuate.

Preoccupano anche i dati sulle complicanze, sofferte dal 31,8% di quanti si è sono ammalati. Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi e polmonite. È stato anche segnalato un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. La metà dei casi Per il 50,1% dei casi (200/399) viene riportato un ricovero e per un ulteriore 16% una visita in Pronto Soccorso.