Neuropsicofarmacologia, Mencacci e Balestrieri riconfermati presidenti
Trecento speaker per duecento tra sessioni e simposi, su due sedi, Milano e Mestre, collegate in diretta tra loro, circa duemila partecipanti. Sono numeri del Congresso nazionale della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf), che si è chiuso venerdì 27 gennaio, dopo tre giorni di lavori. Il congresso, elettivo ogni quattro anni, ha visto la riconferma all’unanimità della dirigenza uscente e dei due co-presidenti: Claudio Mencacci, direttore emerito di Psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, e Matteo Balestrieri, professore di Psichiatria all’Università di Udine.
«I servizi di psichiatria in Italia – dice Balestrieri – sono in grandissima difficoltà da molti anni nonostante le nostre denunce e richieste di ascolto: in calo i dipartimenti, in calo i posti letto, in fuga il personale. Sul territorio, infatti, ne manca circa il 30%. Senza parlare delle risorse, ormai da Paesi a “basso reddito”, che restano ampiamente sotto la media europea. In calo anche gli utenti e non certo per la diminuzione delle patologie mentali. Anzi, i problemi di salute mentale sono in crescita costante, cui il Covid ha offerto una sponda ancora più forte. Riguardano non solo adulti, ma sempre più gli adolescenti e i giovani adulti, che richiedono interventi urgenti, visite mediche specialistiche e cure specifiche».
«C’è un bisogno estremo di coordinare le risorse di indirizzarle in maniera adeguata – sostiene Mencacci - secondo criteri di evidenza scientifica, di avere omogenei in tutte le Regioni i protocolli diagnostico-terapeutici e di infondere il concetto di prevenzione in tutta la popolazione».
Ma, avvertono infine i due presidenti, «se non sarà al più presto riorganizzata tutta l’area della salute mentale, in pochi anni non saremo più in grado di curare i pazienti».