Al via la nuova edizione della Scuola Farmindustria

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Al via la nuova edizione della Scuola Farmindustria

di redazione

Far conoscere meglio alle persone assunte nelle aziende associate i diversi aspetti in cui ogni giorno opera l’industria farmaceutica. È questo lo scopo della l'undicesima edizione della Scuola Farmindustria che si svolge a Roma il 15 e 16 maggio, di nuovo in presenza dopo la pausa imposta dalla pandemia. I partecipanti di quest’anno sono oltre 400 e portano a 3 mila il numero complessivo delle nove edizioni.

Il focus della prima giornata è la descrizione dell’attività dell’Associazione. Tra i relatori, oltre al presidente e al direttore generale dell'associazione delle imprese farmaceutiche che operano in Italia, esponenti delle aziende e i tecnici di Farmindustria.

«Formazione, competenze, partnership, network: sono gli elementi chiave per cogliere le opportunità innovative che la grande trasformazione tecnologica e digitale mette a disposizione» sostiene Marcello Cattani, presidente di Farmindustria. «Nella farmaceutica viviamo un’epoca di accelerazione sia quantitativa – osserva - con 20 mila nuovi farmaci in sviluppo e 1.600 miliardi di investimenti in R&S previsti nel mondo tra il 2023 e il 2028 , sia qualitativa, con cure sempre più mirate e personalizzate che richiedono competenze nuove e multidisciplinari, strategiche al pari delle materie prime. La Scuola Farmindustria in tal senso vuole essere un servizio per le aziende, apprezzato dai partecipanti in questi anni».

Nella seconda giornata al centro del dibattito è la strategia farmaceutica della Commissione europea, dalla quale, secondo Cattani, non arrivano segnali positivi. Anzi secondo il presidente di Farmindustria la revisione della legislazione farmaceutica «che indebolisce la proprietà intellettuale» e «la proposta di introdurre un nuovo strumento di licenza obbligatoria possono avere pesanti ricadute in termini di accesso alle cure e all’innovazione per i cittadini. Ma anche sulla competitività e sull’attrattività dell’industria farmaceutica in Europa e in Italia, quindi sugli investimenti e sull’occupazione».