occhiello
Iniziative
Prima giornata nazionale della dermatite atopica
Redazione
Corpo

Interessa oggi più di 35.500 italiani adulti, oltre 8 mila dei quali presentano la malattia in forma grave. Ma rimane una patologia poco conosciuta, soprattutto come malattia dell’adulto e nelle sue forme più gravi e invalidanti: è la dermatite atopica, con i cui sintomi (prurito, escoriazioni, lesioni e infezioni) convivono, appunto, migliaia di persone.

Per far luce su questa patologia cronica, l'Associazione nazionale dermatite atopica (Andea), ha deciso di istituire il 19 ottobre la prima Giornata nazionale della dermatite atopica: un’occasione, promossa in collaborazione con Sanofi Genzyme, per portare all’attenzione di Istituzioni e cittadini l’impatto che la patologia ha sulla vita dei malati, con importanti ripercussioni anche sul lavoro e le relazioni sociali.

«Pochissime persone conoscono veramente la dermatite atopica, soprattutto nella sua forma più grave, con i disagi e le limitazioni che impone nella vita di tutti i giorni, come il non poter dormire a causa del continuo e incessante prurito, le pesanti limitazioni nel lavoro, nello studio e nella vita privata a causa delle dolorose lesioni visibili e non visibili che essa genera» spiega Mario Picozza, presidente di Andea.

Negli adulti compare solitamente intorno ai trent'anni e si manifesta con una tipica dermatite eczematosa sulle zone del collo, il décolleté, il retro delle ginocchia, i piedi, ma anche in zone molto visibili come il viso e il cuoio capelluto, le mani e gli avambracci. Il 36,1% dei pazienti con dermatite atopica grave ha dichiarato di avere disturbi del sonno ogni notte; per oltre il 60% il prurito è così intenso da essere insopportabile e per l’86% è presente tutti i giorni; inoltre, più del 50% degli adulti ha riferito sintomi di depressione o ansia.

«Scienza e ricerca hanno fatto notevoli progressi negli ultimi dieci anni, andando a individuare l’origine patogenetica della dermatite atopica e consentendo di sviluppare soluzioni terapeutiche mirate e utilizzabili per lungo periodo - ricorda Giampiero Girolomoni, professore di Dermatologia e venereologia all'Università di Verona – e oggi molti pazienti di altri Paesi hanno già accesso a queste terapie, risultate efficaci sia sulle manifestazioni cutanee della malattia sia sul prurito, con un significativo miglioramento della qualità di vita delle persone con dermatite atopica».

 

Ricevi gli aggiornamenti di HealthDesk

The subscriber's email address.