Le promesse mantenute della radiologia interventistica
Il 16 gennaio al Policlinico Gemelli di Roma una giornata tutta dedicata alla radiologia interventistica, che affianca e sempre più spesso si sostituisce alla chirurgia tradizionale, quella affidata al bisturi. La data è presa in prestito dalla giornata nazionale americana, “Without a scalpel day”, dedicata alla radiologia interventistica, ma i contenuti dell’evento organizzato al Gemelli testimoniano il livello raggiunto da questa branca della radiologia anche in Italia.
«Per radiologia interventistica – spiega Roberto Iezzi, direttore della Radiologia interventistica generale del Policlinico Gemelli - si intendono quelle procedure che utilizzano approcci radiologici come ecografia, fluoroscopia, Tac e Rmn non solo a scopi diagnostici, ma anche terapeutici». Le procedure si applicano a patologie benigne e maligne, in campo diagnostico e terapeutico. «Ma a farla da padrona in questo campo – ricorda Iezzi - è la radiologia interventistica oncologica che, attraverso trattamenti di termoablazione, chemio-embolizzazione, radio-embolizzazione, si affianca sempre più a chirurgia, radioterapia e chemio-immunoterapia nel trattamento dei pazienti».
Tra le prospettive, quella di associare queste procedure alle nuove frontiere dell’oncologia, in particolare all’immunoterapia. «I nostri device – anticipa Iezzi - fungeranno da carrier per portare le terapie oncologiche direttamente sul tumore, sull’organo target, andando a ridurre eventi avversi ed effetti collaterali e migliorando così il livello qualitativo di vita dei pazienti».
Nel campo delle patologie benigne, le procedure interventistiche, oltre a rappresentare un’alternativa al trattamento chirurgico tradizionale, lo possono andare ad affiancare.
La radiologia interventistica è preziosa anche sul versante diagnostico, consentendo di tipizzare con sempre maggior precisione le patologie tumorali, attraverso biopsie non chirurgiche che permettono di fare diagnosi non solo istologiche ma anche molecolari e recettoriali.
Ogni anno al Policlinico Gemelli, come ricorda Luigi Natale, direttore dell'Unità di Radiologia toracica e cardiovascolare del Gemelli, vengono effettuate dalle 3.500 alle 4 mila procedure di radiologia interventistica presso le due sale angiografiche della radiologia.
La radiologia interventistica, commenta Evis Sala, direttrice del Centro avanzato di Radiodiagnostica del Gemelli, «è davvero un meraviglioso esempio di medicina di precisione: mettere il paziente al centro della cura multidisciplinare e fornire la terapia attraverso una procedura di imaging interventistica all'avanguardia facilitata dall'intelligenza artificiale e dalla realtà aumentata».
«È importante che i pazienti conoscano le potenzialità della radiologia interventistica che rappresenta anche una valida alternativa alla chirurgia tradizionale – sottolinea Elisabetta Iannelli, vice presidente Aimac e segretario generale della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia - in particolare quando questa comporta rischi elevati per le condizioni di salute o l’età del paziente, o quando non possa essere impiegata per mancanza di strumenti e tecnologie».