Sesso dopo il cancro: quello che (al)le donne non dicono

L’appuntamento

Sesso dopo il cancro: quello che (al)le donne non dicono

di Michele Musso

«Siamo di fronte ad un nuovo tabù sessuale di cui non si parla, perché le donne stesse hanno spesso vergogna a confidarlo al proprio medico, al partner e persino alle amiche più intime. Molte donne sono riluttanti ad iniziare discussione dei loro sintomi per imbarazzo, convinzione che nulla può essere fatto dal punto di vista medico». 

Amalia Vetromile è una paziente oncologica e promotrice di SexandtheCancer. In questo modo illustra un problema di cui raramente si parla, ma che per una fetta importante delle persone con cancro causa un drastico abbassamento della qualità di vita: il rapporto con la sessualità, che la malattia, la sua esperienza, i trattamenti possono alterare per molto tempo. 

In Italia, le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore sono circa 3,6 milioni, più di 1,9 milioni sono donne, cioè il 6% della intera popolazione femminile italiana.  Una numero enorme, di cui fa parte anche una grande fetta di popolazione sessualmente attiva. 

Tuttavia, spesso, dell’impatto del cancro sulla vita sessuale non si parla, neanche con il medico. In un sondaggio su quasi 400 sopravvissuti al cancro, l'87% ha affermato di aver sperimentato effetti collaterali sessuali, ma la maggior parte ha anche riportato che il proprio oncologo non aveva formalmente chiesto informazioni su di loro, soprattutto alle pazienti di sesso femminile.  

Per questo, il prossimo 15 settembre, a Roma, si terrà il il 2° convegno Sex and the Cancer per parlare del sesso dopo il cancro, delle difficoltà delle pazienti ma anche delle strategie per continuare ad avere una vita sessuale appagante.