Trattamenti con cannabis medicale: 1 italiano su 10 ne ha fatto uso
Gli italiani sono aperti all’uso della cannabis a scopo terapeutico. Lo dimostrano i risultati di una indagine condotta da SWG volta a comprendere il punto di vista e il percepito degli italiani sull’utilizzo della cannabis per scopi terapeutici. La ricerca è stata comunicata dall’Associazione Luca Coscioni, attiva a tutela di libertà civili come il diritto alla salute,insieme a Clinn, che ha commissionato l’indagine, centro medico specializzato in cure con cannabis medicale, uno dei punti di riferimento in Italia per le applicazioni cliniche di questo tipo. Dallo studio emerge come in Italia, più di 1 persona su 10 abbia utilizzato almeno una volta prodotti a base di cannabis per fini terapeutici.
I risultati indicano che l’84 per cento degli intervistati è consapevole che l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico è legale in Italia e per quasi la metà delle persone coinvolte nell’indagine questa sostanza ha proprietà rilassanti (55%) e analgesiche (46%). Non sono però altrettanto chiare le modalità di assunzione: ben il 46 per cento degli intervistati non conosce le forme disponibili per l’utilizzo della cannabis (oli, capsule, essenze, ecc..).
Gli Italiani si dimostrano in generale aperti e ben disposti ad ulteriori approfondimenti sui trattamenti terapeutici a base di cannabis. Lo testimonia la risposta fornita da ben il 69 per cento degli italiani che ritiene sia necessaria una maggiore ricerca scientifica anche in questo campo; inoltre, il 56 per cento è d’accordo nell’affermare che bisognerebbe allargare la produzione di cannabis terapeutica certificata agli enti locali e alle aziende private italiane oltre allo Stabilimento Chimico Farmaceutico militare di Firenze, unica struttura ad oggi in Italia autorizzata per legge alla produzione.
«I risultati del sondaggio di SWG confermano che c'è grande attenzione terapeutica alla cannabis e che il suo impiego funziona. L’assenza cronica di prodotti però ha un impatto gravemente negativo sui piani terapeutici. L'Associazione Luca Coscioni si appella nuovamente a Governo e Parlamento perché si faccia informazione e formazione si incrementi significativamente la produzione nazionale aprendo il mercato anche a soggetti privati», dichiara Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni.
Alla domanda per quali patologie associa l’utilizzo della cannabis medicale, il 44 per cento degli italiani ha indicato come risposta le cure palliative per il dolore ed è proprio pensando all’utilizzo di questa sostanza applicata alle terapie del dolore che il 61 per cento del campione sarebbe personalmente interessato ad un suo utilizzo. Solo una minoranza (20%) infine avrebbe una reazione negativa se il proprio medico di base proponesse una cura a base di cannabis, mentre la metà reagirebbe positivamente.
«Sappiamo che la domanda per trattamenti con cannabis medicale sta crescendo in maniera costante e l’indagine conferma come ci sia un’elevata conoscenza delle persone sulla possibilità di utilizzo. Con il nostro progetto ci impegniamo quotidianamente nel creare sempre maggiore consapevolezza sugli ostacoli all'accesso alle cure con la cannabis terapeutica in Italia con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle criticità, sia per quanto riguarda l’ottenimento di una prescrizione, sia in relazione alla difficoltà dell’approvvigionamento che, a tutti gli effetti, è uno dei problemi maggiori che condiziona il percorso terapeutico stesso del paziente», ha dichiarato Maurizio Valliti, Ceo di Clinn.