Tre proposte per un’altra possibile comunicazione in oncologia

Il Convegno

Tre proposte per un’altra possibile comunicazione in oncologia

di redazione

Formare alla comunicazione i futuri medici, i medici e i pediatri di famiglia, ma anche il personale sanitario non medico; sostenere la figura del caregiver con adeguate attività di formazione; potenziare i servizi di telemedicina nelle strutture oncologiche: sono le tre indicazioni contenute in un Position Paper sviluppato messo a punto dai partner del progetto “Il senso delle parole. Un’altra comunicazione è possibile” con l’obiettivo di condividere con le Istituzioni le priorità da affrontare in oncologia per migliorare la qualità delle relazioni tra chi cura e chi è curato.

La campagna, promossa da Takeda in partnership con alcune Associazioni di pazienti è nata dall’esigenza di accrescere l’attenzione sui bisogni psicosociali dei pazienti oncologici e onco-ematologici.

«Con la campagna Il senso delle parole Takeda - spiega Anna Maria Bencini, Oncology Country Head di Takeda Italia - ha voluto accendere i riflettori sui bisogni psico-sociali ed emotivi delle persone affette da una patologia oncologica e sostenerli attraverso strumenti tangibili e concreti, secondo un approccio che considera la persona nella sua interezza: non solo la sua malattia, ma anche il contesto socio-assistenziale e organizzativo, il suo vissuto e la sua psiche. Il Dizionario Emozionale è stato il primo importante risultato di questa campagna – prosegue - e oggi con il Position Paper raggiungiamo una tappa cruciale: proposte concrete per un confronto aperto con le Istituzioni alla ricerca di soluzioni, per far sì che tutti i pazienti oncologici, e i loro caregiver, possano avere un’assistenza che dia il giusto rilievo a una efficace comunicazione».