Tumore del polmone: durvalumab prima e dopo la chirurgia riduce del 32% il rischio di recidiva, progressione o morte

Lo studio

Tumore del polmone: durvalumab prima e dopo la chirurgia riduce del 32% il rischio di recidiva, progressione o morte

di redazione

L’immunoterapia riduce il rischio di recidiva nel tumore del polmone non a piccole cellule. Stiamo parlando in particolare dell’anticorpo monoclonale durvalumab di AstraZeneca testato in un trial clinico di fase 3 (AGEAN)  i cui risultati sono stati presentati al meeting dell’American Association for Cancer Research (AACR)  di Orlando in Florida. Il trattamento con durvalumab in combinazione con chemioterapia neoadiuvante prima della chirurgia e come monoterapia adiuvante dopo la chirurgia ha prodotto un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da eventi (EFS) rispetto alla sola chemioterapia neoadiuvante seguita dalla chirurgia, nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) in stadio precoce resecabile. I pazienti trattati con il regime con durvalumab prima e dopo la chirurgia hanno mostrato una riduzione del 32 per cento del rischio di recidiva, progressione o morte rispetto alla sola chemioterapia.

A un’analisi ad interim precedentemente riportata, la combinazione di durvalumab e chemioterapia neoadiuvante aveva inoltre dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e rilevante della risposta patologica completa (pCR), endpoint co-primario, rispetto alla sola chemioterapia neoadiuvante. Il trattamento con durvalumab più chemioterapia neoadiuvante prima della chirurgia ha determinato un tasso di pCR del 17,2 per cento rispetto al 4,3 per cento nei pazienti trattati con la sola chemioterapia neoadiuvante.

«L’importanza dei dati dello studio AEGEAN è tale da determinare un cambiamento del paradigma terapeutico del tumore del polmone non a piccole cellule in stadio precoce, una svolta nella storia dell’oncologia toracica dopo i progressi già ottenuti nella malattia metastatica. Circa il 30 per cento dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule riceve una diagnosi abbastanza precocemente da poter essere sottoposto ad intervento chirurgico. Ciononostante, la recidiva è ancora frequente nella malattia agli stadi iniziali. Lo studio AEGEAN dimostra che l’immunoterapia con durvalumab combinata alla chemioterapia prima della chirurgia e in monoterapia dopo l’intervento migliorano la risposta patologica completa, che indica l’assenza di malattia residua. Un risultato che si traduce in un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da eventi e, quindi, in una consistente riduzione del rischio di recidiva», afferma Giulia Pasello, ricercatrice in oncologia all’Università di Padova e Dirigente Medico Oncologia Medica 2 dell’Istituto Oncologico Veneto di Padova.