Tumore della prostata, al via la campagna d’informazione on line degli oncologi Aiom


La campagna

Tumore della prostata, al via la campagna d’informazione on line degli oncologi Aiom


di redazione

Sensibilizzare gli oncologi ma anche i pazienti, i caregiver, le istituzioni e la popolazione in generale sulle nuove disponibilità terapeutiche per i tumore alla prostata. È questo l’obiettivo della  nuova campagna di informazione lanciata dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e Fondazione AIOM.  L’iniziativa è realizzata con il contributo non condizionante di Bayer e viene presentata con una conferenza stampa on line.  «Fino a un decennio fa le opzioni terapeutiche per certe situazioni cliniche erano molto limitate. Oggi invece sono disponibili nuovi farmaci e una sequenza di più linee di trattamento», spiega Saverio Cinieri, presidente di Fondazione AIOM.  

Il progetto di AIOM prevede la diffusione di una newsletter per gli specialisti, video-interviste ai principali esperti italiani, webinar per pazienti e caregiver e una intensa attività sui socal media.

«Nel tumore della prostata si sono susseguiti negli ultimi anni risultati positivi per i pazienti con malattia resistente alla castrazione. Più recentemente successi sono emersi anche in un setting più precoce di malattia metastatica ormono-sensibile. In questo sottogruppo di pazienti solo il 30 per  cento sopravvive a cinque anni dalla diagnosi. Nella maggioranza dei casi la patologia si evolve e diventa resistente alla castrazione. In altre parole, la terapia ormonale non provoca sufficienti benefici e si rendono assolutamente necessarie altre e più efficaci cure. Una strategia che ha ulteriormente migliorato il controllo della malattia metastatica ormono-sensibile è stata quella di utilizzato un inibitore orale del recettore degli androgeni di nuova generazione, come la Darolutamide, che, per esempio, ha dimostrato di ridurre del 32 per cento il rischio di morte se somministrato insieme a terapia ormonale e chemioterapia», sottolinea Marcello Tucci, direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti. 

In Italia il tumore della prostata nel 2023 ha colpito 41.100 uomini. Si registra un incremento di nuovi casi l’anno nell’ultimo triennio del 14 per cento. Erano infatti “solo” 36mila nel 2020. Più del 60 per cento dei pazienti riesce a sconfiggere definitivamente il carcinoma. Numeri importanti che evidenziano come l’innovazione sia riuscita a garantire trattamenti efficaci per tutti i malati, anche quelli interessati dalle forme più gravi del tumore. L’esito della terapia dipende molto dalla fase del tumore al momento della diagnosi. 

«Se il cancro è confinato alla prostata può essere trattato con la chirurgia o la radioterapia. Quando invece la malattia presenta metastasi nella fase sensibile agli ormoni, è indispensabile potenziare la terapia di deprivazione androgenica con la terapia ormonale di nuova generazione o con la chemioterapia. Un ulteriore passo avanti nel bloccare lo sviluppo del tumore ci viene dalla Darolutamide, che rappresenta una nuova ed importante opzione terapeutica, nel momento in cui si aggiunge alla terapia deprivazione androgenica e alla chemioterapia. Il farmaco ha ottenuto l’approvazione da parte della Commissione Europea un anno fa, e attendiamo che a breve sia disponibile anche per medici e pazienti italiani», conclude Orazio Caffo, direttore dell’Unità operativa di Oncologia Medica dell’Ospedale Santa Chiara, Trento.