Tumori: insonnia, disturbo ricorrente
Le cause sono varie, psicologiche e fisiologiche. Fatto sta che l’ l’insonnia è una delle più frequenti conseguenze del cancro e delle sue cure. Per combatterla è di aiuto l’agopuntura. È quanto emerso durante una tavola rotonda promossa dalla Fondazione per la Medicina Personalizzata (FMP). All’evento sono stati presentati i risultati di uno studio condotto presso l’Oncologia dell’Ospedale IDI di Roma su donne con tumore del seno e curate con terapia ormonale.
Le donne sottoposte a una seduta settimanale di agopuntura hanno sperimentato notevoli benefici nella qualità e nella quantità del sonno sono dopo solo due settimane. Oltre il 43 per cento delle partecipanti ha ottenuto la remissione completa del disturbo ed è quindi riuscita a sconfiggere l’insonnia.
«Abbiamo perciò dimostrato in modo scientifico le ottime proprietà benefiche di un trattamento che non presenta nessun effetto collaterale. C’è la possibilità e anche la necessità di integrare le due diverse “modalità di cura” per pazienti complessi come quelli oncologici. Ogni giorno solo in Italia più di mille persone sono colpite da una forma di tumore e devono perciò iniziare un percorso di cura spesso difficile. Garantire una buona qualità di vita dopo la diagnosi, e soprattutto durante le terapie, è essenziale. Anche questo può contribuire ad ottenere una risposta positiva dell’organismo contro la neoplasia. L’insonnia ricorrente è un disturbo che non può essere sottovalutato in quanto rende veramente difficili le giornate anche ad una persona sana. Diventa ancora più invalidante per chi sta affrontando una malattia già difficile come il cancro. Ben vengano quindi tutti quei rimedi che possono aiutare un malato oncologico ad avere notti serene e soprattutto riposanti. Lo studio che abbiamo condotto a Roma, sugli effetti positivi dell’agopuntura per le donne con carcinoma mammario, rappresenta solo un primo step. Servono ora indagini più approfondite per verificare le ulteriori possibili implicazioni della medicina tradizionale cinese. Decine di migliaia di uomini e donne nel nostro Paese potrebbero infatti beneficiare di nuovi trattamenti di supporto», sottolinea Paolo Marchetti, direttore Scientifico IDI di Roma, professore di Oncologia all’Università La Sapienza di Roma e Presidente della Fondazione per la Medicina Personalizzata.
La tecnica della medicina cinese sta assumendo negli ultimi tempi un ruolo importante nella cura di vari disturbi.
«In particolare l’agopuntura agisce su alcuni meccanismi sia fisiologici che psicologici. È un trattamento in grado di “eccitare” i recettori e le fibre nervose del tessuto stimolato. Questi a loro volta attivano, attraverso contrazioni muscolari, effetti su alcune funzioni d’organo. In oncologia può essere utile in quanto intervenire direttamente sui benefici indotti dalle terapie occidentali e inoltre agisce contro gli effetti collaterali. Con la medicina tradizionale è possibile sostenere, e talvolta anche amplificare, le azioni indotte sulla risposta immunitaria prodotta dai farmaci biologici. L’agopuntura produce un’azione de-tossificante che modera le controindicazioni delle terapie antineoplastiche come i danni epatici o cardiaci», aggiunge Fabrizio Jacoangeli, docente della Scuola di Agopuntura Energetica e Tradizionale di Roma.