Case AIL, gli alloggi per i pazienti ematologici sono una realtà anche grazie ai lasciti solidali

Solidarietà

Case AIL, gli alloggi per i pazienti ematologici sono una realtà anche grazie ai lasciti solidali

di redazione

Camere con servizio privato per rispettare la privacy, spazi comuni per favorire la socialità, aree gioco destinate ai più piccoli. Sono strutturate così le  73 case AIL, gli alloggi presenti in diverse regioni italiane, che l’Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma (AIL) mette a disposizione dei pazienti ematologici e dei loro famigliari che risiedono lontano dal centro di cura. Il malato ematologico deve necessariamente sottoporsi a lunghe terapie, che possono essere garantite soltanto da Centri di Ematologia altamente specializzati. Le Case AIL consentono di evitare a chi vive lontano dai centri di cura periodi di ospedalizzazione prolungata permettendo di vivere con maggiore serenità la terapia. Attualmente, sono 37 le sezioni provinciali di AIL che offrono questo servizio, con 73 case alloggio e 3.772 persone ospitate in un anno, di cui 1.647 adulti, 197 bambini e 1.928 familiari. 

«Le case AIL rappresentano una realtà fondamentale per l’assistenza socio-sanitaria dei malati ematologici in Italia: in queste strutture il paziente può soggiornare in un ambiente confortevole, durante il periodo della cura assieme ai suoi familiari. Un modo questo per evitare lunghi e costosi periodi fuori casa, in particolare quando si risiede lontano dai centri di terapia. Questo importante servizio di assistenza è stato reso possibile anche grazie ai numerosi lasciti solidali che negli anni hanno permesso ad AIL di garantire continuità alle Case alloggio, implementando il numero delle abitazioni presenti sul territorio ed ammodernando le strutture di ospitalità già presenti», dichiara Sergio Amadori, presidente Nazionale AIL. 

L’importanza del lascito solidale è stata al centro del webinar “Lascito solidale: una vita che continua grazie a te” durante il quale sono state raccontate le storie di generosità ed altruismo di persone che hanno deciso di ricordare AIL nelle loro ultime volontà. Tra queste c’è quella di Roberta, una paziente ematologica scomparsa a giugno del 2020, a soli 59 anni e rimasta senza parenti che ha deciso di fare un lascito testamentario in favore di AIL. 

Durante i suoi lunghi ricoveri presso l’Ospedale Gemelli di Roma, Roberta aveva conosciuto molte persone, malate come lei, che però vivevano fuori città ed erano quindi costrette a lunghi spostamenti e a dover affrontare spese consistenti per i soggiorni legati alle terapie. Il lascito di Roberta è stato impiegato per effettuare una serie di importanti e necessari interventi di ristrutturazione alla “Residenza Vanessa” una delle case alloggio di AIL dove vengono ospitati gratuitamente i pazienti con le loro famiglie durante tutto il periodo della terapia. 

Fare “testamento solidale”, in concreto, significa ricordare nel proprio testamento, in qualità di erede (eredità) o di legatario (lascito), una o più associazioni, organizzazioni, enti. È un gesto semplice e non vincolante, che può essere modificato in qualsiasi momento, senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei propri cari e familiari.