L'appello di Medici senza frontiere: «Basta ostruzionismo sulla sospensione dei brevetti»
Alla vigilia del Consiglio generale dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) previsto per martedì 27 luglio, Medici senza frontiere (Msf) esorta l’Unione europea, la Norvegia, il Regno Unito e la Svizzera a sostenere la sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini Covid-19, unendosi così agli oltre cento Paesi che già sostengono la proposta di moratoria.
Da quando la proposta è stata presentata per la prima volta, quasi dieci mesi fa, la pandemia, ricorda Msf, «è peggiorata ulteriormente colpendo molti Paesi tra Africa, America latina e Asia, e causando la morte di oltre 4 milioni di persone in tutto il mondo».
«Poiché molti Paesi in Africa stanno registrando un alto numero di decessi dovuti alla diffusione delle nuove varianti – osserva Tom Ellman, direttore dell’Unità medica di Msf in Africa meridionale - questi Governi hanno urgentemente bisogno di vaccini, esami diagnostici, ossigeno e altri trattamenti salvavita per i pazienti gravi».
I Paesi che si oppongono alla proposta di deroga spesso si affidano ad azioni volontarie delle aziende farmaceutiche per assicurare l’accesso a medicinali essenziali contro il Covid–19, sostiene una nota di Msf. «Ma le aziende farmaceutiche si sono limitate a riproporre modelli convenzionali di risposta alla pandemia, nonostante la straordinarietà della situazione – aggiunge - tutelando i monopoli e imponendo prezzi estremamente elevati sugli strumenti medici essenziali. L’Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente raccomandato due nuove terapie, tocilizumab e sarilumab, per il trattamento di pazienti con la forma grave di Covid–19, tuttavia – sostiene Msf - l’accesso a questi farmaci rimane limitato a causa dei monopoli garantiti dai brevetti, delle forniture limitate e dei prezzi elevati».
«In questa corsa contro il tempo per salvare vite umane, controllare la diffusione della trasmissione non identificata e lo sviluppo di nuove pericolose varianti, l’approccio delle case farmaceutiche» è, secondo Msf, «incompatibile con le esigenze poste dalla pandemia».
La deroga sugli accordi TRIPS (Trade-Related aspects of Intellectual Property rights), secondo l'organizzazione umanitaria «apporterebbe evidenti benefici di lungo periodo per la salute pubblica, ma un ristretto gruppo di Stati continua a ostacolare con forza i negoziati che si stanno portando avanti nell’ambito dell’Omc».
L'Unione europea, sostiene da parte sua Silvia Mancini, esperta di salute pubblica di Msf, «invece di agire con urgenza e in nome della solidarietà globale», ha presentato una proposta alternativa: una mossa, sostiene Mancini, «per ostacolare il crescente consenso globale verso un’opzione più veloce che consenta il superamento delle barriere poste dalla proprietà intellettuale e per salvare un numero maggiore di vite. Mentre il virus continua a causare milioni di morti in tutto il mondo – conclude - non possiamo permetterci di sprecare tempo prezioso».