Medici e infermieri bocciano la manovra: «ennesimo schiaffo al servizio sanitario»

Servizio sanitario

Medici e infermieri bocciano la manovra: «ennesimo schiaffo al servizio sanitario»

di redazione

«La manovra economica per il 2024 è l’ennesimo schiaffo al servizio sanitario pubblico e ai suoi professionisti e perché mortifica i principi della salvaguardia della sanità pubblica e del diritto alla tutela della salute che continuano a non essere tra le priorità di questo Paese, a prescindere dal colore e dall’appartenenza politica di chi lo governa».  Così in una nota i sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Nursing up. 

«Al netto dei rinnovi contrattuali in scadenza, ben al di sotto del tasso inflativo, il vero finanziamento del servizio sanitario nazionale è di soli 800 milioni che saranno impegnati in interventi non strutturali, ma di “propaganda” per far credere ai cittadini l’impegno del Governo a risolvere l’annosa questione dei tempi di attesa», aggiungono. «Noi professionisti siamo i primi a subire gli effetti distorsivi di un sistema non più in grado di garantire l’accesso alle cure ed è questo il motivo che siamo al fianco dei cittadini con il dovere civico di proseguire le nostre azioni di protesta nei prossimi mesi portandola, se necessario, anche in sede di Parlamento Europeo», proseguono  i sindacati che confermano che, «senza confronto e senza novità sostanziali sulle richieste alla base delle nostre mobilitazioni, nel mese di gennaio 2024 proseguiremo con 48 ore di sciopero». 

Secondo i sindacati, le loro richieste «rappresentano non solo legittime rivendicazioni delle categorie che rappresentiamo, ma vere e proprie parole d’ordine che mirano a migliorare il sistema di cure nel suo complesso tenendo conto anche delle implicazioni che possono avere sui cittadini. Pensiamo alla situazione dei luoghi di lavoro in cui operiamo venuta tristemente alla ribalta dopo l’incendio all’ospedale di Tivoli che ha fatto emergere prepotentemente lo stato di abbandono di molti ospedali. Quello della manutenzione delle infrastrutture è un ulteriore tassello di un puzzle che nessuno si prende cura di comporre».