Meningite: non basta ricordarsene nell'emergenza

L'incontro

Meningite: non basta ricordarsene nell'emergenza

La si teme moltissimo nell’emergenza e la si dimentica subito dopo. Soltanto sei Regioni raccomandano la vaccinazione contro il meningococco B agli adolescenti: Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia

di amministratore

È altamente letale, ma non è frenqeute. E per questo la si teme moltissimo nell’emergenza e la si dimentica subito dopo. Una prevenzione efficace quando la percezione del rischio è così oscillante è ancora più fondamentale. È il caso della meningite, una malattia a basso tasso di circolazione con un’incidenza, nel nostro paese, di 0,3 casi ogni 100mila abitanti, ma con altissime percentuali di morte o di conseguenze gravissime sulla salute per tutta la vita. 

Viene percepita come una malattia esclusivamente pediatrica, quando invece, nel 50 per cento dei casi, interessa persone con più di 20 anni, un segmento di popolazione per il quale non esistono specifiche strategie vaccinali.

La complessità del tema e le criticità nella prevenzione dall’ infezione da meningococco sono stati affrontati oggi, 26 maggio, nel corso del Dialogue Meeting promosso dalla rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief (IHPB), sul tema “La vaccinazione antimeningococcica: si può fare di più e meglio”tenutosi all’Istituto Luigi Sturzo di Roma.

Si può fare di più perché allo stato attuale soltanto sei Regioni raccomandano la vaccinazione contro il meningococco B agli adolescenti: Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Si può fare di meglio perché la copertura vaccinale contro il meningococco ACWY e meningogocco B nelle fasce d’età per cui è raccomandato è molto lontana dall’obiettivo del Piano Nazionale Prevenzione Vaccini. 

I dati nazionali del 2021 riportano una copertura media contro il meningococco B e contro i meningococchi ACWY rispettivamente del 44 e del 78 per cento a 36 mesi.

Il mondo della scuola, oltre al personale sanitario, ha un ruolo chiave nella sensibilizzazione delle famiglie. 

«La vaccinazione antimeningococcica è sicura ed efficace contro una patologia gravissima che si manifesta normalmente con cluster epidemici all'interno di scuole o luoghi ricreativi. I dati relativi alle coperture vaccinali ci dimostrano come la popolazione non abbia la corretta percezione del rischio corso, soprattutto dai bambini e dai giovani ed è quindi necessario impegnarsi affinchè l'offerta attiva e gratuita della vaccinazione sia supportata da percorsi di informazione dei genitori anche in ambito scolastico. I Dipartimenti di Prevenzione vanno quindi forniti di risorse adeguate per poter svolgere quella parte comunicativa che, nel nostro Paese, è ancora particolarmente debole», dice Roberta Siliquini, presidente della Società d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (S.I.T.I.). 

I vaccini che proteggono da diversi ceppi di meningocco (A,C,W,Y e B) sono particolarmente indicati per le categorie più fragili più fragili o maggiormente a rischio come i soggetti immunocompromessi, i trapiantati, oltre a quei segmenti di popolazione esposti a rischi professionali e comportamentali che spesso non sono adeguatamente informati della raccomandazione e della gratuità delle vaccinazioni anti-meningococciche. «I vaccini rappresentano il più importante strumento di Sanità Pubblica che la scienza ha messo a disposizione del genere umano. La prevenzione di numerose malattie infettive ha permesso la straordinaria crescita dell’aspettativa e della qualità di vita di milioni di persone. Nello specifico la malattia meningococcica è una malattia batterica rara ma molto grave, che può causare danni a lungo termine, come la perdita di arti o gravi lesioni cerebrali, ed essere mortale. La vaccinazione è il modo migliore per prevenire la malattia meningococcica», ha dichiarato Stefano Vella, infettivologo, ricercatore e docente di Salute Globale presso l’Università Cattolica di Roma. 

Gli esperti riuniti a Roma hanno chiesto alle istituzioni una risposta sanitaria più incisiva con modifiche al Piano vaccinale che consentano un accesso semplice e omogeneo ai vaccini. 

Sono stati individuati alcuni interventi necessari: 

-        adeguate risorse in termini di personale nei Dipartimenti di Prevenzione;

-        adozione rapida ed omogenea su tutto il territorio nazionale del calendario vaccinale;

-        rendere fruibile al pubblico, mediante i canali più idonei, il calendario vaccinale ed il suo eventuale aggiornamento;

-        contrastare o superare la cosiddetta “esitazione vaccinale”, facendo leva sulla fiducia, la semplicità di accesso e l’efficienza organizzativa;

-        rafforzare l’interlocuzione con il pubblico, utilizzando anche gli strumenti digitali e una comunicazione rassicurante;

-        consolidare in via definitiva il ruolo della scuola come volano amplificatore di azioni volte creare consapevolezza, nei giovani e nelle loro famiglie, circa l’importanza fondamentale della pratica vaccinale come unico e fondamentale strumento di prevenzione contro la meningite.