La pandemia di diabete è qui, ma il sistema sanitario non è pronto

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La pandemia di diabete è qui, ma il sistema sanitario non è pronto

di redazione

Una “lista della spesa” fatta di dieci voci che contiene tutto quel che serve per permettere ai sistemi sanitari di far fronte alla pandemia di diabete. Così potrebbe essere descritto il Manifesto per Il diabete in Italia, presentato oggi dallo European Diabetes Forum Italia (EUDF Italia) in occasione del suo primo evento, a Roma, in collaborazione con EUDF – European Diabetes Forum e con l’Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili e l’Intergruppo parlamentare Sanità digitale e terapie digitali. 

Ad oggi quasi 1 persona su 10 in Europa soffre di diabete, pari a circa 60 milioni di persone, e si prevede saranno 81 milioni nel 2045 con un aumento del 35 per cento. A questi si aggiungono, sempre in Europa, ad oggi, circa 22 milioni di casi che si stima non siano diagnosticati. Una vera a propria pandemia che i sistemi sanitari non sono sufficientemente progettati e attrezzati per poter gestire in modo efficace. In Italia nel 2022 erano circa 3,9 milioni i cittadini che dichiaravano di avere il diabete, il 6 per cento della popolazione. 

Nel nostro Paese sono ancora molte tuttavia le difficoltà da affrontare. 

L’aumento di malattie croniche come il diabete, con pazienti caratterizzati da marcata vulnerabilità e fragilità, ha reso evidente la necessità di ripensare il rapporto tra assistito e territorio al fine di renderlo più sinergico con i servizi attualmente offerti dai centri diabetologici multi-professionali e di garantire maggiore integrazione tra le Strutture Diabetologiche e la Medicina del territorio. 

C’è poi una problematica relativa alla difficoltà nell’accesso ai dati. Non esistono Registri né per il diabete di tipo 1 né per il diabete di tipo 2, l’accesso ai dati amministrativi a scopo di ricerca è spesso ostacolato a livello regionale.
È ancora insufficiente l’utilizzo della digitalizzazione. La diabetologia italiana si è in gran parte dotata di utili strumenti elettronici per la gestione dei dati clinici, ma la condivisione di questi con altri specialisti e con la rete della medicina generale è ancora estremamente limitata. 

Permane inoltre un forte stigma verso le persone che hanno questa malattia e la prevenzione del diabete non è vista come una priorità, nonostante siano aumentati i casi di diabete di tipo 2, principalmente a causa dell’obesità.

Ecco i dieci punti chiave del Manifesto per Il diabete in Italia di EUDF Italia
1. Implementare l'assistenza integrata come un insieme emergente di pratiche che cerca di allontanarsi da un'assistenza frammentata, episodica e basata sul servizio, per favorire un'assistenza continua, coordinata e focalizzata sui risultati;
2. Potenziare e Razionalizzare l’assistenza alla persona con diabete, favorendo la crescita di ampie strutture specialistiche per l’adulto e per il bambino in costante e dinamico collegamento in rete con il territorio;
3. Favorire la digitalizzazione sanitaria per aiutare a prevenire, diagnosticare e curare il diabete e migliorare l’aderenza delle persone affette dalla malattia;
4. Promuovere l’uso di registri e dei sistemi di raccolta dati, integrandoli nel sistema di cura del diabete ed utilizzandoli quali strumenti essenziali per migliorare la qualità della cura della malattia garantendo risultati migliori per le persone con diabete;
5. Aumentare i fondi per la ricerca sul diabete e sulle malattie endocrinometaboliche;
6. Formare personale sanitario (infermieri, podologi, psicologi, dietologi...) da inserire nei team multidisclipinari per migliorare il sistema di cura della persona con diabete in tutte le fasce di età;
7. Incrementare i posti per i medici in formazione specialistica in endocrinologia e malattie del metabolismo;
8. Tutelare i diritti della persona con diabete nell’attività lavorativa, scolastica e sportiva;
9. Promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sulla prevenzione dell’obesità e del diabete, centrate sulla educazione a comportamenti alimentari salutari e sulla incentivazione dell’attività fisica;
10. Garantire il pieno accesso alle cure e ai trattamenti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, assicurando equo accesso all’impiego delle tecnologie avanzate per il trattamento del diabete, in particolare in età pediatrica.