Rapporto Agenas-Aiop sulla qualità dei risultati clinici degli ospedali italiani
Su 511 strutture pubbliche, sono 45 (pari al 9%) quelle che presentano tutte le aree cliniche di qualità alta o molto alta; delle 297 strutture private, quelle con standard elevati sono, invece, 80 (pari al 27%). Per quanto riguarda le strutture di qualità bassa o molto bassa, queste rappresentano il 19% delle strutture pubbliche (54 su 511) e il 32% delle strutture private (75 su 297).
Sono alcuni dati tratti dal Rapporto sulla qualità degli outcome clinici negli ospedali italiani 2023, elaborato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e dall'Associazione italiana ospedalità privata (Aiop). Il rapporto, presentato a Roma, lunedì 9 ottobre, propone una valutazione comparativa tra le strutture di diritto pubblico e le strutture di diritto privato del Servizio sanitario nazionale sulla base dei risultati del Programma nazionale esiti (Pne) 2022.
«Avere strutture, siano esse di diritto pubblico o privato, in grado di garantire una sempre più efficace presa in carico dei pazienti è l’obiettivo che Agenas persegue sin dalla sua istituzione. Dunque, ben venga l’individuazione di buone pratiche da diffondere in modo uniforme per tutto il territorio nazionale» commenta il presidente di Agenas Enrico Coscioni.
Per la presidente nazionale Aiop, Barbara Cittadini, «il Pne ha sempre avuto la finalità positiva di volere restituire una fotografia attraverso la quale identificare tutti gli spazi di miglioramento percorribili per realizzare una sanità di prossimità, efficace e appropriata. Con questo lavoro, nato dalla virtuosa sinergia tra Agenas e Aiop, partiamo proprio dall’analisi degli esiti in funzione della natura giuridica delle strutture per superare l’ideologica dialettica che contrappone “il pubblico al privato”. È prioritario riflettere sull’estrema variabilità della qualità all’interno delle due componenti, in ogni Regione e tra Regioni – aggiunge Cittadini - facendo emergere quelle contraddizioni che devono essere migliorate in un percorso di efficientamento complessivo che tuteli i valori di universalità, solidarietà ed equità ai quali si ispira il nostro Servizio sanitario».