Salute mentale infantile: in Italia il 20 per cento degli under 18 soffre di disturbi neuropsichici

Il congresso

Salute mentale infantile: in Italia il 20 per cento degli under 18 soffre di disturbi neuropsichici

di redazione

In Italia 2 milioni di bambini e ragazzi, tra il 10 e il 20 per cento della popolazione infantile e adolescenziale tra i 0 e i 17 anni, sono colpiti da disturbi neuropsichici dell’età evolutiva. In meno di dieci anni il numero dei pazienti seguiti nei servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) è raddoppiato e con la pandemia la salute neuropsichica di bambini e ragazzi è diventata ancora più fragile pandemia. È questo lo scenario descritto in apertura del congresso della Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza (on line, 3-6 novembre) dedicato alle più recenti evoluzioni delle conoscenze nell’ambito delle neuroscienze. 

Sono previste sessioni in cui verranno affrontati i progressi della medicina di precisione e i più recenti trattamenti personalizzati in particolare per l’epilessia, per i disturbi del movimento in età evolutiva e per le malattie muscolari. Le terapie geniche, abbinate a un approccio riabilitativo personalizzato, si stanno dimostrando in grado di modificare in modo significativo il decorso di malattie come la distrofia muscolare di Duchenne e l’atrofia muscolare spinale.

Diverse relazioni affronteranno, inoltre, il tema dell’impatto della pandemia sulla salute mentale dei minorenni e di come trasformare le risposte dei servizi per garantire interventi terapeutici più efficaci.

 «Le risposte ai bisogni di salute dei bambini e ragazzi con disturbi neuropsichici dell’età evolutiva e alle loro famiglie presentano criticità molto rilevanti, con una grande discrepanza tra il giusto investimento di risorse sulla salute fisica dei bambini e lo scarso investimento su quella neuropsichica, reso ancora più drammatico dagli effetti della pandemia. Una diagnosi precoce ed un altrettanto precoce e tempestivo intervento in sinergia tra territorio e ospedale può cambiare, in molti casi, la storia naturale dei disturbi neuropsichici e prevenire le numerose sequele, evitando un decorso ingravescente ed invalidante, diminuendo in modo rilevante i costi emotivi, sociali ed economici sull’individuo, sulla famiglia e sulla società», dichiara Antonella Costantino, presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.