Un algoritmo aiuta i medici nella diagnosi di retinopatia diabetica
I casi di retinopatia diabetica non gli sfuggono. Quelli lievi vengono riconosciuti nel 91,6 per cento dei casi, quelli moderati nel 100 per cento. Stiamo parlando di DAIRET (Diabetes Artificial Intelligence for RETinopathy) algoritmo di intelligenza artificiale per lo screening di primo livello della retinopatia diabetica.
Le sue performance sono state valutate in uno studio studio osservazionale condotto sui primi 85 pazienti della popolazione seguita presso gli ambulatori diabetologici della Asl Torino 5 pubblicato su Diabetes & Obesity International Journal.
DAIRET, sistema messo a punto da Retmarker, società portoghese controllata dal gruppo italiano Meteda, ha dimostrato un'elevata efficacia nel rilevare i casi lievi e moderati di retinopatia, con un rapporto di sensibilità, ossia di capacità di individuazione dei casi, pari al 91,6 per cento per la retinopatia lieve e al 100 per cento per la retinopatia moderata. Anche la specificità del test, cioè la capacità di identificare correttamente i soggetti sani, è risultata molto alta, con un rapporto di specificità pari a 82,6 per cento, quindi con basso tasso di falsi positivi.
«L’algoritmo si è mostrato efficace e utile nell’effettuare una prima diagnosi di presenza o assenza di retinopatia e nel riconoscere lesioni elementari a carico della retina, limitando il numero di persone da sottoporre a visita oculistica, che di norma, secondo linee guida, le persone con diabete devono effettuare ogni due anni. Può essere gestito da personale infermieristico e favorisce uno sveltimento del percorso diagnostico, con minor onere per gli specialisti e ridotto tempo di attesa per i pazienti», spiega Carlo B. Giorda, direttore della Diabetologia territoriale della Asl Torino 5 e coordinatore dell’équipe che ha condotto lo studio.
La retinopatia diabetica è un’importante complicanza del diabete, che riguarda il 30 per cento delle persone con la malattia; se non diagnosticata tempestivamente può causare gravi danni alla vista, fino alla cecità.
«Dati così concretamente rilevanti, come quelli ottenuti con il nostro sistema Dairet, possono orientare i clinici a considerare attivamente l’introduzione di una pratica semplice e vantaggiosa per scongiurare o fortemente limitare i pericoli dovuti a una complicanza oculare spesso orfana di accurate valutazioni, data la complessità gestionale di un ambulatorio diabetologico. È importante, tuttavia, sottolineare come DAIRET si limiti a dare una indicazione di sospetta o non sospetta presenza di lesione retinopatica e non costituisca refertazione con valore medico-legale», dichiara Marco Vespasiani, General manager di Meteda.